Carissima,
nonostante la faceta occasione, l'argomento che proponi al dibattito non è cosa da poco.
Ne parliamo da millenni ed affidiamo la discussione non ai produttori di carta igienica o di intima (si fa per dire) biancheria ma ad anatomisti, linguisti, filosofi, esteti e, da ultimo, ai fotografi.
L'oggetto in sè, come sai, è di facile individuazione (per gli altri almeno, non per ognuno di noi) ma per descriverlo anatomicamente siamo costretti a sezionarlo, distinguerlo - nella sua funzione e nella sua evoluzione- e citarlo con termini che non lo individuano direttamente ma alludono, suggeriscono, divertono ed altro ancora.
Tu ci chiedi se un libro fotografico che tratta esclusivamente quest'argomento sia un libro d'arte.
Bè, se non proprio dai tempi di Venere Callipigia (che significa proprio "bella da toccare"
e che ammirerai al Museo Orsi di Siracusa, certamente la "parte" in questione da tempo immemorabile è oggetto di attenzioni artistiche (e ce n'è per tutti i gusti: angelici, putti e puttine, adolescenziali, roberteschi, giumenteschi, geriatrici per pic indolor, per proctologhi, e altro ancora).
Se la fotografia vuol farsi, in una delle sue tante pratiche, arte, allora, inevitabilmente incontra il nostro amico (o amica) e la proposta rappresentativa o espressiva che ne vien fuori può assumere l'aspetto di un documento (piccolo, grande, giovane, vecchio, turgido (ma questo aggettivo è riservato ad altro; meglio sodo) molle, roseo, smagliato, piatto, mandolino, etc..); può costituire l'inizio di un racconto (le dune del deserto....., le lenzuola rilvelavano........l'orlo dello slip impreziosiva..... la macchia era sicuro segnale che se l'era fatta addosso......; può, con un certo artificio e con una spinta retorica, proporsi artisticamente (là dove non batte il sole ......; non ti riuscirà mai di vedertelo come conviene.........; l'autoritratto ......).
Vedo che mi sto intrattenendo sul faceto (ma l'argomento ha fatto sempre sorridere) ed invece tu vuoi sapere se il lanciatissimo libro del fotografo americano vale anche sotto il profilo artistico o sia da ricondurre, con il dovuto rispetto, alla logica dei calendari.
Per risponderti ho dovuto rivedere tutti i c... fotografici che conosco (sia maschili che femminili, accesssoriati e no) e confesso che è stata una sorridente fatica (però ero avvantaggiato avendo trattato con dovizia l'argomento in apposito seminario durante il passato Carnevale) e se non paragono Mazzucco al mio amato Sieff (il suo libro "le derriére" ha detto tutto sull'argomento) certamente posso accostarlo al sempre preferito Newton (anche se non dimentico un certo Hamilton...)-
La verità è che l'argomento segue la moda (in questo momento vanno quelli che somigliano al mio) e fotografarne uno che sfugga a queste logiche e rimanga eterno nell'Olimpo dell'arte, beh, è un colpo di c......
Se vogliamo, più seriamente, affrontare l'argomento, prepariamolo insieme e anche "dal basso" cominceremo ad apprendere.
P.S.: il libro di cui parliamo è di Mazzucco, fotografo italo-americano ed è titolato "Il culo", già disponibile sul web pressso HF Libri.