"cu tuttu ca fora si mori, non mori” (Battiato)
Ma era davvero l’ultimo appuntamento quello che, ieri sera, ci ha regalato Roberta?
No. Non ci sarà mai un ultimo appuntamento, e non potrà mai esserci fino a quando i nostri occhi si incontreranno su un’immagine e si scambieranno una domanda, uno sguardo ancora.
E saranno le domande di sempre: cosa hai visto, come hai rappresentato, perché l’hai fatto.
E le risposte saranno solo rivelatrici del desiderio fondamentale della comune natura umana: capire, comprendere e, soprattutto, comunicare quanto scoperto.
A scuola, il filosofo tedesco Kant mi ricordava che tre cose erano da perseguire: cosa mi fosse dato conoscere, cosa dovevo fare, in cosa dovevo sperare.
La presentazione del lavoro di Roberta - un’operazione fotografica editoriale meditata, definita e partecipata - ieri sera, di certo non ha concluso la mia e la vostra ricerca.
Ha aperto, però, nuovi territori dell’immaginario penetrando nella storia e nella cronaca del tempo, nel volto e nella superfice dei luoghi, nel carattere e nell’identità del territorio, nell’avventura dello sguardo tout court e, come dice la nostra amica, nel fare della resilienza la migliore reazione alle sorprese della vita.
Ha aperto tante porte che pure sembravano sfondate ed inutili, ha guardato alle instabilità delle pietre ed alle crepe sui muri ed ha visto che le linee lungo quelle pareti erano diventate tagli, cicatrici, ferite, distacchi, separazioni, crisi, divisioni, lacerazioni, sconnessioni, lontananze, talvolta, punti di fuga.
E l’obiettivo è stato sempre ubbidiente nel cercare un centro focale prospettico dove ricomporre la scena del mondo nonostante la caduta, nonostante il crollo; c’è un cane ancora che chiede le ragioni della sua domesticità; e c’è un bambino che attende un saluto, e un turista che, forse, ha una radice in quella stanza; c’è forse……… c’è tanto, ed altro ancora.
Occorre solo guardare, cercare, ci rammenta Roberta, ringraziando i suoi piedi. E noi ringraziamo per avercelo ricordato.
Ci saranno, allora, tanti martedì ancora da vivere? Si, e dietro ai nostri occhi solo il sole e davanti l’infinito.
Al prossimo martedì.
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