Tina Modotti
Per la collana “I visionari”, proposta in edicola da la Repubblica, questo mese di aprile è di turno la fotografa Tina Modotti, considerata tra le più importanti fotografe del XX° secolo e personalità tra le più ricche e tormentate perché fortemente attraversata dagli eventi del tempo da lei vissuto. Probabilmente le sue peculiarità fotografiche non possono essere disgiunte dal suo mentore Eduard Weston, di cui fu musa e compagna. Così pure il suo coinvolgimento nelle vicende rivoluzionarie che precedettero e seguirono la Seconda Guerra Mondiale, in Europa ed in America. Quei tempi non possono essere separati dal giudizio storico della sua persona.
Sta di fatto che Tina rimane sempre Tina, con le sue fiamme negli occhi verdi, con i suoi amori, con le sue scelte ideologiche, con i suoi radicalismi. E’ sempre Tina nel suo essere italiana e cittadina del mondo, attrice e figlia del popolo, artista geniale e garzone di studio.
Tina è la sorella di cui innamorarsi, è la compagna con cui è pericoloso giocare, è la fotografa da non imitare.
Tina muore male, forse assassinata, ma “lei, il suo fuoco, non muore”.
Il volume è in edicola, da giorno 7 di aprile, presentato da Michele Smargiassi, ricco di immagini, bibliografia e commenti intelligenti e competenti di Natalia Aspesi.
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