ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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Fotografie di inizio inverno PDF Stampa E-mail

di Valeria Molino

valeria_molino.jpgUn giorno di pioggia, per dirla con le parole di Vinicio Capossela, è una giornata senza pretese, una giornata senza molte chance, per molti, destinata a finire nel giro delle poche ore del mattino e subito a disfarsi in un buio precoce. Ma per chi ha dalla sua l'amore per la pioggia e per la fotografia ecco che una giornata di pioggia battente si trasforma in una giornata infinita. Una giornata a misura di racconto fotografico.
Osservare, dalla finestra dell'ufficio, la pioggia imperterrita, le pozzanghere ingrossarsi e le luci dilaniarsi in mille raggi e poi disperdersi. Fare diventare questo occasione di narrazione e foto.
Mi trovo accovacciata, estranea allo sguardo allibito del passante, davanti ad una pozzanghera come in preghiera o come per essere risucchiata ed essere catapultata in un’ altra dimensione.
Pozzanghere come specchi rotti, uno pneumatico veloce e la pozzanghera si rompe e crea altri racconti di luce che rimbalzano in altre bacinelle di acqua, frammento di racconto senza incipit ne fine.

Un giorno di pioggia è colombi immobili ai lampioni accesi in pieno giorno, è ombrelli dimenticati nei bar ed orli di pantaloni zuppi di acqua e terra, è bambini tardi a scuola, è scorrere di rosso e verde ai semafori senza che macchina proceda.
Sappiamo fotografare l'odore di terra bagnata e le esalazioni di tanfi animali tra macchine e  spazi risicati di verde?
La pioggia è diaframma 3,5 mm e un ISO alto, la pioggia è vista che perimetra con precisione cose e persone uscite dall'indeterminatezza dell'umido.
Ogni goccia d'acqua che si raccoglie con altre gocce, e che si disperde e che in moto incessante procede fino alla sua dissoluzione, è un racconto per ognuno di noi. Un racconto di piacere, un racconto di preghiera, di supplica; una goccia d'acqua che lentamente ci precipita vicino è un momento assoluto di separazione ed unione assoluta al creato. Girare attorno ad una pralina di acqua e leggerla come in una torre di babele e vederne in atomi frastagliati milioni di racconti senza inizio e senza fine, ma ognuno invisibilmente accomunato all'altro da un filo rosso.
La pioggia cade, le gocce ci sommergono, mille racconti ci investono ed un battito elettrico di tergicristalli porta tutto via per ricominciare subito dopo incessantemente dall'inizio.
Sai fotografare il sogno dentro ad un cartone sfatto per la strada, casa di un barbone?
Sai fotografare il pensiero di lei che non si muove di un passo dalle tue giornate?
Ogni pozzanghera è uno Stato, in quella repubblica fondata dal sogno e dall'aspettativa, tanti di noi hanno investito particelle elementari della propria giornata per poi sciamare via. Mentre tergicristalli e battiti di ciglia spazzano via la pioggia, nuova pioggia con altre storie e geografie prendono il sopravvento.
Sai fotografare la preghiera della pioggia scrosciante? Certi scatti sono domande e suppliche, certi scatti sono ricordi, certi scatti sono "ti sto pensando". Una giornata di pioggia è pensiline dei tram pieni di anziani con buste della spesa ed aule scolastiche semivuote. Una giornata di pioggia è leoni stilofori pregni di storia ed insensibili al tempo. Pioggia è sussurri tra amanti nei bar di montagna  e gelati fuori tempo in centri commerciali affollati e desolati. Quest'inverno a Catania pioggia sarà finalmente dopo una lunga attesa: le panchine bagnate della Villa Bellini; sarà pioggia che non bagna gli uccelli nerovestiti e lucenti che non spiccheranno mai il volo dalla vasca grande. Ogni pioggia quest'inverno sarà me e te che viviamo a distanze siderali ma che nutriamo gli stessi sogni e creiamo infiniti racconti. Pioverà questo inverno fin dentro la pelle,fino a sentire “l’infotografabile” umido dell'anima.
 
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