"Butti il sasso e, poi, non ci dai gli strumenti per comprendere il cammino delle onde che hai volontariamente, più o meno, propagato?".
Intanto mi complimento con tutti gli amici per la civiltà con la quale stanno conducendo il dibattito sul "progetto": niente toni polemici, solo legittime rivendicazioni di libertà di espressione, desiderio del confronto e della comprensione dei reciproci punti di vista; eppure, ancora, poca volontà a non personalizzare proprio i punti di vista.
Ma ricevo molte telefonate, i blog e le riviste sono incuriosite dei nostri bla-bla-bla, e mi compiaccio che tanta attenzione si concentri sulla nostra ACAF, locomotiva che si candida a tirare il treno della fotografia (con tutte le fatiche che l'impegno comporta); constato, inoltre, che il numero degli interventi diviene orgoglio comune anche per le nuove leve, piacere di stare al centro del ciclone intellettuale, soddisfazione di riconoscere la consapevolezza della propria scelta e del proprio operare.
E allora la domanda di cui sopra?
E' giusta e opportuna! Strano che ad un bibliofilo come me, qualcuno non l'avesse ancora posta.
Chi poteva ovviamente rispondere a tale domanda?
Coloro che la materia insegnano adoperando il linguaggio "freddo e poco emotivo" del pensiero didattico, didascalico, raziocinante, sapendo che poi tutto questo impegno dovrà risolversi in quello interiore del sentimento personale che potrà prendere la forma dell'istante come quella del caso, o altro ancora.
L'autore del libro è il compianto Albe Steiner, italianissimo nonostante il nome, dio della grafica italiana ed eroe della lotta partigiana.
Accanto a lui, a dilatare il senso della lezione e proporne sperimentalmente altra, il nostro amico Mario Cresci, proprio lui, che sa riconoscere i maestri e "progetta" già come diventarlo lui medesimo.
E se avete scambiato anche due parole con Mario dovrete convenire che l'ultima immagine che Mario dà è quella di un freddo raziocinante organizzatore del risultato di una visione; a Matera -oggi, per suo merito, capitale della cultura europea dell'anno 2015 - ci ha impiegato trent'anni, e tutti di passione!
In questo libro vi parlerà in termini concreti di ciò che avete a cuore.
Se non trovate il libro, passate dallo studio: prima, però, rileggetevi attentamente quello che abbiamo scritto poiché dobbiamo digerire bene se vogliamo crescere.