Suvvia Salvo,
non mi sembra il caso di essere permalosi.
In fondo si tratta solo di adattarsi al mutare dei tempi, non hai forse tu stesso più volte ricordato come l’ACAF è mutata nel corso degli anni, tanti, che l’hanno condotta fino a ciò che è oggi?
Nessuno ha detto che l’ACAF non si sia impegnata e non abbia fatto dei grossi passi per portarsi avanti. Sappiamo bene quali importanti maestri sono venuti a trovarci in questa riapertura di stagione. Non ho forse dato il merito alla “trovata” di Francesco? Poco importa se inventata, copiata o rubata, l’importante è averla inserita in programma e che funzioni.
Ma quale omologazione del pensiero, al contrario: l’apertura del pensiero!
Ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo, cui noi stessi dobbiamo abituarci e confrontarci, ma grazie all’esempio offertoci da Enzo Carli, che dobbiamo fare nostro, possiamo provare a superare dei limiti, legati forse più ad una chiusura un po' provinciale che ad una reale incapacità.
Nessuno è obbligato o si deve sentire escluso, ma tutti sono coinvolti, attraverso una crescita comune tutti potremo sentirci proiettati in un percorso di crescita, che, se poi non piace, nessuno è obbligato a seguire.
In fondo non ci ha detto Mario Cresci che in mancanza di una scuola istituzionale di fotografia, devono essere i circoli fotoamatoriali a farsi carico di portare avanti un percorso culturale?
Certo, “al fin della licenza io tocco” avrebbe detto Cirano, e così tu: touché! E’ vero, io non c’ero, non c’era neanche Alberto. Eppure, non ho potuto fare a meno di leggere qualcosa in quelle righe di Pippo. Un’occasione sfumata? Forse. Ma soprattutto, al di là di qualsiasi rimpianto, una speranza! La speranza di un rinnovamento. Di una nuova possibile crescita, ma anche di una possibile visione della fotografia, oggi.
Lapidazione, no! Mai! Lasciamole agli integralisti islamici, ai Talebani.
Qui non si deve lapidare nessuno, anche perché, al di là del troppo facile “chi è senza peccato…”, chi può dire di aver assolutamente capito tutto della fotografia di oggi da poter stroncare una ricerca, un percorso di esplorazione.
Tu lamenti “dei rimproveri personali”. Io, invece, credo di cogliere disperate richieste d’aiuto. Non credi che alcuni si sentono tristi a dover cercare in casa d’altri ciò che non hanno trovato nella propria? Di dover provare “siccome sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale”? Non credi che questo dovrebbe essere invece uno stimolo ad andare incontro ai giovani ed accogliere le loro istanze?
I giovani, sono la nostra ricchezza, il nostro futuro, solo trasmettendo loro le nostre esperienze possiamo sperare in una loro crescita, solo accettando la freschezza di una visione nuova possiamo crescere a nostra volta.
Non rifiutiamo una mano tesa, offriamo la nostra in cambio. Unite saranno una forza!
Infine :
“Queste ultime considerazioni sono esclusivamente personali e non coinvolgono in alcun modo il pensiero Acaf”.
Via, sai bene che Tu sei l’ACAF, si lo siamo un po’ tutti, ma tu (e Cosimo, ovviamente!) molto più degli altri e nessuno vuole toglierti questo merito. Questo vostro essere primus inter pares.
Ciò detto, però, sulla frase:
“Se si evidenzia l’esigenza, nel panorama locale, di un altro soggetto associativo che risponda alle mutate strategie culturali e maggiormente preparate, ne auspico la nascita e la crescita.”
Pecrchè? perchè, ti chiedo, e mi chiedo. Perchè dobbiamo arrivare a questi toni, a queste parole?
Ma come, mentre Pippo (e non solo) auspica una “fotografia siciliana” vogliamo chiudere le porte? Anziché unire le realtà esistenti in un unicum più forte (vecchia utopia, direbbe qualcuno) ancora vogliamo smembrare l’esistente in sempre più piccole comunità chiuse? Anziché accogliere e unificare, vogliamo dividere?
Mi dispiace, ma non posso condividere. Se le giovani menti fuggono "all'estero", noi c'impoveriremo e su questo c'è poco da dire.
E dunque, qui, secondo me, (sempre nel massimo rispetto della Volterriana sentenza da te giustissimamente citata) sbagli (e con te tutta l'ACAF ovviamente, e vorrei dire Noi).
Ma io, lo sai bene, non sono nessuno, forse... solo un piccolo grillo petulante e, come tale, destinato a rimanere inascoltato!
Cari saluti e
arrivederci a presto,
Emanuele
|