Quasi, o come, una lettera, dedico questo intervento ad una socia che continua a sentirsi partecipe del nostro sodalizio e con tanta attenzione e nostalgia ci segue.
Parlo di Rossella, della nostra Rossella Fernandez della quale quest’anno ci son mancati i berretti, e, sotto i berretti la sua testolina, e, su quella testolina le vampate di rossore ed il più intrigante dei nasini.
Confesso di nutrire nei confronti della nostra Fernandèz, una fraterna ammirazione e tanta stima sincera, maturate dopo una costante attenzione al suo lavoro, un lavoro a sua volta sempre espressione dei suoi interessi e del suo impegno civile.
Giocoforza è stato immediato il ricordo della sua persona nel momento in cui mi accingevo a scrivere questi suggerimenti editoriali; con Rossella, infatti, abbiamo discusso, e profondamente, su come dare visibilità alla cd. violenza sulle donne (et similia), confessandoci vicendevolmente la difficoltà dell’impresa.
Lei (anche nella mostra dalle acaffine organizzata) adopera un linguaggio indiretto, una mascheratura indiziaria, quasi simbolica, metonimica; ed in molti, con mia soddisfazione, su questo Forum, hanno apprezzato la sua poetica.
Adesso, e invece, per tutti noi e per la nostra amica, propongo un classico di qualche anno addietro di
DONNA FERRATO
Living with the enemy
ed. Aperture 1991 e successive ristampe
disponibile, a mia conoscenza, solo tramite web. €. 30/40 circa
Tutti conosciamo la grande fotografa statunitense, spesso accomunata a Letizia Battaglia, per la drammaticità dei temi frequentati. Ora, finalmente, ho avuto a disposizione il suo libro più famoso del quale già conoscevo le strepitose, quanto sconcertanti, fotografie ma del quale non conoscevo i testi della fotografa medesima, di Ann Jones e di Stacey Rabat che accompagnano efficacemente questa pietra miliare dell’editoria fotografica.
Anche stavolta lo stile Aperture ha lasciato il segno.
Disponendo solo dell’edizione in lingua inglese (ma i più volenterosi possono cercare la rara edizione italiana) mi sono sobbarcato la fatica della traduzione (per il sottoscritto un’impresa titanica). Alla fine il risultato è stato quello di penetrare dentro ogni immagine, dietro la lotro valenza esistenziale ed artistica, dietro il loro valore di testimonianza e di svelamento del dramma comune.
Non inquietatevi se ho detto “ comune”: la cosa, infatti, ci riguarda più di quanto possiamo pensare; la bestia non è stata rimossa, i suoi colpi di coda continuano, e prendono le forme più strane e più informi, che, magari, passano attraverso il quotidiano ed attraverso l’intimità. Accorgersene è difficile, quanto necessario: Donna Ferrato, ci dice qualcosa di importante in proposito
*
Qualche anno appresso, la fotografa, come un controcanto, quasi un antidoto, pubblicava
DONNA FERRATO
AMORE
ed. Motta, €40, ed. italiana
La forza d’impatto è minore rispetto al testo precedente ma il messaggio è meraviglioso quanto universale: un’antologia iconica dove l’evidenza dell’immagine, sorpresa guardando la realtà, si fa esperienza e, quindi, conoscenza.
Una traccia assolutamente da non smarrire nei nostri futuri progetti fotografici.