“per Moholy-Nagy l’errore è un mezzo inesauribile di esplorazione del medium e quindi di scoperta di altri modi di rappresentazione. Per Man Ray l’incidente è (…) una maniera di abbandonarsi al caso di far si che emergano forme visive inedite, nuovi soggetti. Per il primo l’errore è la matrice dell’invenzione, per l’altro è l’occasione di una scoperta.”
(op. cit. “L’errore Fotografico”)
Moholy-Nagy
Straordinaria secondo me la comparazione che Cheroux fa tra i due autori attraverso lo studio di fotografie che trattano entrambe di errori dovuti alla presenza dell’ombra del fotografo all’interno della fotografia (un tempo, una ingenuità da amatori, così veniva bollata nelle riviste dell’epoca). L’ombra di Moholy-Nagy all’interno del fotogramma sta ad individuare la presenza dell’operatore, sottolinea l’importanza dell’autore che utilizza un errore attraverso il medium, l’ombra di Man Ray diventa soggetto della ripresa, anzi viene anche riproposta ruotata di 90 gradi, per essere meno evidente. L’ombra diventa forma, astrazione.
(per chi ha il libro foto pag. 67 e pag. 90, 91, provvederò ad una scansione nei prossimi giorni)