Avevo dieci anni e feci in tempo per vedere la "Torre Alessi".
Si, Catania aveva un suo Belvedere artificiale, visibile da ogni angolo cittadino, un'ardita costruzione progettata dall'architetto del Teatro Massimo, Carlo Sada, realizzata in uno stile eclettico, che colpì le fantasie e le ambizioni dei catanesi. Strutturalmente si configurava come una costruzione per una riserva d'acqua ma, sopra il recipiente, un terrazzo fiorito, vi accoglieva un invidiato salotto. Colpivano la sua altezza e la struttura delle sue scale avvolgenti e circolari.
Vitaliano Brancati la ricorda nel suo romanzo "Gli anni perduti".
Era situata nello spazio oggi delimitato da Via Ciccaglione e via Salvatore Paola.
Venne abbattuta nel 1962 per ragioni di speculazione edilizia, nonostante la sua bellezza e l'importanza del suo autore, con tanto di autorizzazione sovrantendizia.
Esistono altri episodi? Cosa è rimasto delle ville aristocratiche e dell'alta borghesia costruite lungo l'asse dei viali?
Che ne è della casa di Angelo Musco? quella di nascita e quella di residenza?
|