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Non ci fosse stata una pantagruelica torta, le bottiglie di spumante, ld inoltre a presenza dei seniores acaffini e dello staff operativo dell’associazione, la serata celebrativa dei trentasei anni di attività del sodalizio ACAF sarebbe stata scambiata per una serena riunione di amici che, con l’aiuto della memoria, guidati da chi ha più anni di esperienza, tracciano un bilancio- verifica del tempo trascorso, della realtà intravista e testimoniata, dei programmi da attuare.
Tralascio, quindi, le tenere e preziose immagini del passato, recente o meno; perché, ormai fanno parte del comune, condiviso e accettato patrimonio visivo del gruppo. Mi piace, piuttosto, centrare il senso di questa mia nota su un’espressione (ieri sera continuamente ribadita) del nostro Cosimo Di Guardo, e cioè il dato della PARTECIPAZIONE. Ha ripetuto più volte tale espressione, in termini accorati e invocativi, significando a tutti i soci, presenti ed assenti, recenti e futuri che solo chi ha vissuto questo senso di partecipazione può oggi dirsi coautore e responsabile delle tante e bellissime imprese realizzate dall’ACAF.
E quando parliamo di partecipazione il nostro Cosimo ha inteso comprendere coloro che ci sono stati compagni di strada anche solo per conoscerci, anche solo per capire dove stavamo andando: poi, il loro contributo, onesto e sincero, è stato proprio l’allontanarsi da noi e imboccare liberamente un altro percorso nel quale non è mai mancata la nostra sincera e affettuosa attenzione. Perché partecipazione significa “prendere parte”; quindi l’offerta acaf rimane sempre un invito a collaborare, contribuire, comunicare; e sono tutti verbi da coniugare in libertà e serenità perché solo così la crescita e lo sviluppo delle nostre idee può essere assicurata,
Il nostro Cosimo lo ha talmente predicato e ribadito che ha dovuto ammettere a se stesso che l’unica espressione conclusiva della sua riflessione non poteva che essere un Grazie appassionato e generoso a chi ha condiviso con lui, e con tutti i soci l’avventura dello sguardo.
Ma oggi siamo entrati in un altro anno, un anno, peraltro, che sta crescendo tra le difficoltà che viviamo in questi giorni. Il caro Pippo Sergi, si è fatto carico delle responsabilità dell’associazione e già raccogliamo i frutti di quanto seminato da lui e dai suoi collaboratori.
Gli acaffini, infatti, ritornano sulle vecchie strade, ne cercano altre andando per mostre e manifestazioni, fanno conoscere le loro visioni con raffinate pubblicazioni, seguono corsi di perfezionamento e scambiano esperienze professionali oltre che amatoriali, migliorano le conoscenze degli altri gruppi cercano confronti e contatti, rivitalizzano le adesioni agli organi federativi di cui indossano le onorificenze; sono stimati e riconosciuti dai grandi fotografi e nei consessi più prestigiosi, sono, insomma, bene accolti.
Vorrei allora togliere il disturbo, Cosa dirvi cari Cosimo e Pippo?
Vi rispondo citando il Lucio Dalla di Itaca: “se ci fosse ancora mondo, sono pronto, dove andiamo?”
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