Sappiamo tutti, per averlo sperimentato, che dietro un’immagine - apparentemente celata, quasi nascosta - sta un’altra immagine, un’altra visione che vuole affiorare, emergere, apparire tra i veli e le ombre dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti. Ieri sera abbiamo provato a rivelare l’immagine sottesa alle tante proposte di Roberta, di Salvo, di Silvana, di Tiziana. Mettendo insieme i tanti fotogrammi che compongono le pagine (ed le riflessioni) dei loro libri è venuto fuori un ritratto inatteso, quello del loro volto. Eravamo consapevoli che in ogni pagina e dentro ogni rigo c’era il profilo della loro persona con il profumo della loro anima. Ieri sera quel profumo era, anche, nel lieto convivio degli amici che guardavano la loro anima, la loro memoria, il loro viaggiare.
Io ho provato a mettere insieme una grammatica di parole capace di scavalcare la fenomenologia delle immagini (quanto appare del mondo e del tempo) ma mi sono dovuto arrendere all’evidenza di una scoperta: quel luogo mai perduto e sempre ritrovato, quel continente che scopri vicino così come si scopre l’anima, la fiaba di un angolo di mondo dove hai provato a sognare, il girotondo dove l’altro e l’altrove, e lo stare vicino, non saranno mai abbastanza, ebbene, tutto questo era nello splendido sorriso (di riconoscenza?) rivoltoci dai nostri amici, Era nel loro volto, era nei nostri volti, che, insieme, restituivano il “volto” dell’associazione tutta che si riprendeva le sembianze di sempre e si riproponeva per una nuova avventura dello sguardo.
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