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"La domenica degli italiani" (1 in linea) (1) Visitatore
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Discussione: "La domenica degli italiani"
#4778
PipPap (Utente)
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"La domenica degli italiani" 13 Anni, 7 Mesi fa Karma: 9  
Lori Sammartino

“La domenica degli italiani”

L’incontro che abbiamo avuto con l’amico Gianni Berengo Gardin, in occasione del Med Photo Fest presso “Le Ciminiere”, in Catania, ha provocato tra i lettori qualche curiosità che sono pronto a soddisfare.
Con l’illustre fotografo stavamo rammentando la sua collaborazione alla rivista “Il Mondo” e, quindi, il suo intenso rapporto con Pannunzio e Flaiano; e, come congedo dalla pubblica intervista che ci stava concedendo, ho chiesto a Gianni se concordasse con la battuta dell’amico Flaiano “la felicità consiste nel desiderare ciò che si ha”:
In molti, in seguito, mi avete chiesto di dire qualcosa di più su questa frase che tanto vi ha colpito, e di Ennio Flaiano e la fotografia.
Ed eccomi qua: la scrisse l’autore di “Tempo di uccidere” per salutare le nozze dell’amica Lori Sammartino con Maurizio Costanzo.
Oggi tutti conoscono l’uomo di spettacolo ed il personaggio televisivo, pochi, invece, ricordano la sua prima moglie Lori (scomparsa precocemente) e noi, in quest’appuntamento mensile, colmiamo la lacuna.
Nata a Roma e laureata in Giurisprudenza iniziò la sua attività di giornalista come commentatrice politica e critica musicale: più conosciuta come fotografa, ha curato reportage dagli Stati Uniti, Marocco, Germania, Danimarca e Olanda.
Alla nostra attenzione bibliomane è particolarmente cara per la collaborazione apprestata insieme al giornalista Giovanni Russo alla collezione “Italia Nostra”, curata dall’ACI, a proposito del libro”Il Gargano” ed, in particolar modo per due preziosi volumi, il primo, “Un amore a Roma” deliziosamente introdotto da Ercole Patti, Ed. Minerva. 1960 (di difficile reperimento) e, l’altro, La “Domenica degli Italiani”, 1961, medesima casa editrice, argutamente prefato, appunto, da Ennio Flaiano, e ripubblicato nel 2009, dalla ISBN Ed..
Li segnalo alla vostra attenzione perché mi sembrano dei felici esempi di come un “portfolio”, come quelli che abbiamo esaminato al Med Photo Fest, possa trasformarsi in un libro e, quindi, di come la cronaca quotidiana sia sufficiente a fornire immagini capaci di raccontare storie forti, belle, complesse e dense di significati.
Lori Sammartino, in queste sequenze, imbocca per ogni fotogramma la strada del racconto lasciando alle immagini che precedono ed a quelle successive la possibilità di arricchirsi reciprocamente di rimandi e di ridondanze. Il tempo della domenica, ad esempio, è intuito dalla fotografa come un “tempo sospeso” dentro il quale riprendere i vecchi temi leopardiani e fonderli con gli echi di una nevrotica modernità che stenta, però, a convivere con la resistenza delle tradizioni e la vitalità dei riti degli italiani sempre, e giustamente, alla ricerca di un tempo liberato piuttosto che di un tempo libero.
Scoprirete in questo libro l’introduzione curata da Flaiano e la sua predilezione (e di quella della redazione de "Il Mondo" per una fotografia la cui selettività rese celebre quel giornale che fotografico non fu mai, piuttosto uno spazio assai intellettuale per la politica, il costume e la cultura varia.
Dice Flaiano “sospetto fortemente della fotografia artistica, della pura ricerca grafica, basata sui trucchi, le apparecchiature, le ben dosate esposizioni e gli acidi: quasi sempre i soggetti della quale si pasce sono aridi e collaudati dall’esperienza; e se ne potrebbe fare un catalogo cominciando dalle vedute alpine, dai cigni nel loro laghetto, dalle spighe di grano agitate dal vento, dai cavalli dalle folte criniere, dal vecchio mendicante, ahimè, troppo caratteristico. E oggi a queste viete figurine sentimentali si potrebbero aggiungere, per contrasto, le deformazioni astrattiste, l’uso dei neri catramosi e dei bianchi liliali, le riprese architettoniche, le geometrie minerali o vegetali e così via. Quasi sempre questo genere di fotografia nasconde un pittore insoddisfatto e ambizioso. Preferisco la fotografia che svela semmai lo scrittore che si adopera per darci una verità istantanea del mondo che ci circonda in una maniera che può sembrare persino sciatta, perché gli aggettivi non brillano, il racconto non è manipolato, ma esce nudo, vivo e pungente dall’incontro col Caso. Le fotografie raccolte in questo libro hanno il dono dei momenti fissati con la disinvoltura dei giovani avidi di memoria e amanti di una vita che si esaurisce davanti ai loro occhi nello stesso attimo in cui si realizza. Cogliere quell’attimo di transito è il segreto. Ma soltanto un’affettuosa ironia può soccorrere l’artista nel fissare questi ricordi in fondo disperati, soltanto un vero amore per il prossimo di tutti i giorni.”
Ed è parola di Flaiano che ho trascritto per voi perché, insieme, possiamo comprendere la lezione che Berengo Gardin, Cito, Shoba, Lombardo, Gianzi, Saglio e C. hanno voluto consegnarci nelle splendide giornate trascorse insieme al Med Photo Fest.. (Pippo Pappalardo)
 
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Ultima Modifica: 2010/10/05 08:44 Da PipPap.
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