La mia vita in bianco e nero |
di Lucia Pulvirenti Da quando nella mia vita ho scoperto questa grande passione per la fotografia mi sono ritrovata spesso a rispondere ad una domanda: “perché le mie fotografie sono solo in bianco e nero?”La fotografia e’ una forma di espressione artistica, e come tale riesce a rappresentare i pensieri, i ricordi,fornendoci spesso la possibilità di uscire dal piano orizzontale della visione comune, rendendoci narratori di noi stessi.Ognuno di noi ha un modo personale di interpretare la vita, ed il bianco e nero e’ il mio linguaggio d’espressione prediletto, linguaggio che riesce a rappresentare perfettamente i miei pensieri ed il mio modo di vedere e vivere la realtà. “Ma cosa rappresenta quindi espressivamente per me il bianco e nero?” Oltre ad avere la capacità di essere di forte impatto e senza tempo, è a mio avviso in fotografia una delle soluzioni più affascinanti. Persino le storie più avvincenti si possono raccontare senza colori proprio per evitare di alterarne l’essenza emotiva del messaggio, come ad affrontare in maniera più obiettiva la realtà, escludendo quegli elementi di contorno che disturbano e che a volte, addirittura, distraggono. Le immagini in bianco e nero mi danno la sensazione di portare l’attenzione del lettore direttamente sulla storia che la foto vuole raccontare; chi guarda le mie fotografie sta praticamente guardando i miei pensieri, pensieri, fatti di luce, ombre, gesti, sguardi dove perdersi e ritrovarsi senza tempo, immagini che a volte riescono quasi a raccontare i miei sogni e la mia anima. Spesso mi ritrovo a produrre immagini anche inquietanti, che spingono il lettore a pensare, a riflettere, che riescono ad estrapolare da semplici elementi, una vita intera. Le immagini mosse, le immagini sfocate, il gioco di luci ed ombre sono infatti espressioni del mio pensiero che si fonde con la realtà, per documentare l’interiorità ed il dramma della vita reale. Il mio scopo infatti e’quello di mettere d’accordo la mia anima ed il mio pensiero con la realtà che mi circonda, perchè quest’ultima non ne esca fuori come da una fotocopiatrice, ma come il risultato perfetto della somma di questi elementi. Il linguaggio fotografico in bianco e nero risulta cosi espressione interna del mondo reale e testimone originale di una realtà tutta mia. Sono state proprio le immagini in bianco e nero dei miei ricordi che mi hanno portata ad amare così tanto la fotografia, ed oggi credo che ci sia davvero un gran bisogno di persone che, come me, cercano di filtrare con il loro cuore la vita reale, isolandone l’essenza, mescolandola ai loro pensieri per poi mostrarne a tutti la loro visione. Ecco perchè già da molto tempo ho estrapolato e fatta mia una frase di Fernando Pessoa : ”ma cosa stavo pensando prima di perdermi a guardare?’’, che esprime esattamente il concentrato del mio modo di fotografare e mi guida nel mio modo di vivere, “vedere le cose che mi circondano e immortalarle con il mio obiettivo!” |
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