Oh, finalmente qualcun altro che si unisce alla chiacchierata.
Un altro parere e un'altra prospettiva.
Innanzitutto: grazie e benvenuto!
Vengo alle tue argomentazioni.
La fotografia è in effetti un animale dalle infinite vite. Mille volte data per morta, sempre resuscitata. Ci sarà pur un perché.
Si è vero il livello fotografico è divenuto molto alto, ma non per merito nostro in verità. È che si va col pilota automatico. Il guaio però è che l'automatismo è uguale per tutti. Per questo l'amico Alberto va a caccia dell'errore, che poi non è mai veramente un errore, ma una variante operativa cui il programmatore dell'automatismo non aveva pensato. Una variante di per se magari poco interessante, in senso assoluto, ma che in determinati contesti può assumere una piena potenza espressiva.
È che alla base ci vogliono le idee come dici giustamente pure tu, idee che spesso mancano e che vengono sostituite da... altro. Ci vogliono i contenuti e anche questi scarseggiano un po'.
E allora cosa ci resta? Una bella elaborazione? Un'immagine dai molti "iLike" ? (scusate, non ho saputo resistere!) Delle copie? Un consumo sterile di materiale?
Ma forse non tutto è perduto se ancora c'è chi si ferma a rifletterci e porsi il problema. E se a riflettere saremo in tanti, forse qualcuno di noi,
"per errore", finirà col trovare la strada giusta.
Chissà...
Il fattore economico? Quello è divenuto un problema solo per i professionisti in verità. Per coloro che dalla fotografia contavano di ricavarci il pane. Per il fotoamatore è tutta una pacchia! Anche troppo. Quando mai si erano viste così tante persone dotate di macchine fotografiche. E che macchine! Che se ne farà poi un fotoamatore medio di una 5DIII o di una D800 resta per me un mistero insondabile, ma le case produttrici ringraziano!
Il problema e che ora tutti hanno la penna, ma non tutti sanno scrivere, di scrittori e poeti poi...
Nessuno vuol saperne di rimboccarsi le maniche e studiare. Vogliono tutto fatto dall'automatismo e pensano di averlo fatto loro.
Ma vedrai che prima o poi emergerà il novello Shakespeare, o Cartier-Bresson, o Frank, se preferisci. Anzi lo sento che qualcuno è già in fermento...
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