Helmut Newton (1920-2004)
Scrivere di
Helmut Newton (in realtà
Helmut Neustädter) è con ogni probabilità al quanto superfluo, pur tuttavia, qualche breve indicazione, se non altro per restare coerente con le altre riflessioni fin qui condivise, è comunque dovuta.
Fotografo di moda tedesco, famoso in particolare per i suoi studi sul nudo femminile, è figlio di genitori ebrei della borghesia berlinese.
Nel 1938 a seguito delle leggi razziali lascia la Germania, rifugiandosi a Singapore.
Fin da piccolo, quando ancora in Germania lavora con la fotografa tedesca
Else Simon (Yva).
Prende servizio nell'esercito australiano durante la seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1945.
Nel 1948 sposa l'attrice australiana
June Browne (fotografa anch’ella e nota con lo pseudonimo di
Alice Springs).
Finita la guerra lavora come freelance nel campo della moda e lavorando anche con riviste come
Playboy, per poi concentrarsi esclusivamente sulla fotografia di moda, a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Una volta trasferitosi a Parigi nel 1961, pubblica sulle più grandi riviste al mondo del settore. I suoi lavori appaiono infatti su
Vogue, L'Uomo Vogue, Harper's Bazaar, Elle , GQ, Vanity Fair, Max e Marie Claire, etc. La serie
"Big Nudes" del 1980 segna la vetta del suo stile “erotico-urbano”, sostenuto dalla sua grande tecnica fotografica. Inizia anche una attività da ritrattista ed incomincia a lavorare per
Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Borbonese e Dolce & Gabbana.
Da Parigi si trasferisce a Monte Carlo prima, per poi definitivamente spostarsi a Los Angeles, dove muore in un incidente stradale. Le sue spoglie riposano a Berlino nel cimitero ebraico di Friedenau e la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich.
“Nelle mie foto non c'è emozione. È tutto molto freddo, volutamente freddo”.
E' il 1973 ed Helmut Newton scatta il suo primo nudo d'autore (lo è?). Lei è
Charlotte Rampling, grande e anticonformista attrice inglese. Ed è un riflesso tra la linea sinuosa della schiena, nuda, tra l'opulenza di un arredamento d'alto antiquariato ed una porta aperta sul mondo… lui è li che scatta anch’egli riflesso allo specchio.