|
World press cup 2012 12 Anni, 3 Mesi fa
|
Karma: 9
|
La fotografia dell’Anno
Ormai l’aspettiamo ogni anno con trepidazione, la inondiamo poi con i commenti più disparati e , quando, insieme alle altre, finirà in un libro la riporremo, a futura memoria, nello scaffale della libreria.
Parliamo ovviamente dell’assegnazione ad Amsterdam del World Press Photo 2012 attribuito al trentenne spagnolo Samuel Aranda, fotografo da non più di un decennio che ha immortalato (scusate, ma mi ostino a usare questo termine) una donna (una Madre?) avvolta e nascosta da un velo che abbraccia e copre il cadavere (forse) di un uomo nudo e ferito. E’ stata raccolta il 15 ottobre 2011, nello Yemen insanguinato a seguito delle proteste popolari, davanti una moschea dove coloro che protestavano andavano rifugiandosi per scampare al fuoco dei militari, e soccorrersi a vicenda.
Saranda è un fotografo per niente affermato, ben disposto, però, ad andare a caccia di immagini convincenti e che ha saputo guadagnarsi diecimila dollari, un ottima macchina fotografica, tanti obbiettivi e molta pubblicità.
Accanto a lui, la grande macchina dei giudici che ha passato in rassegna un numero eccezionale di immagini, ha premiato, nelle singole sezioni, ben sette italiani di cui ci piace sottolineare i nomi: Paolo Pellegrin, Alex Majoli, Francesco ZIzola (i soliti nomi, qualcuno dirà), Pietro Paolini, Simona Ghizzoni, Emiliano Larizza (beh, questi non sono i soliti noti).
Sul giornale “La Stampa” di Torino Marco Belpoliti titolava “La fotografia dell’anno è una Pietà a colori”, ricollegandosi iconicamente col capolavoro michelangiolesco e con tanti celebrati esempi di pittura visiva (e, possiamo aggiungere, con le icone di tante processioni pasquali della nostra Addolorata).
Aggiungeva l’eccellente critico: “un’immagine ad alto contenuto estetico, prima ancora che giornalistico o comunicativo”, ben giocata nell’insieme della composizione e nel particolare dei dettagli (quei guanti bianchi!!). Quelle due figure, in effetti, le abbiamo viste già in tanti quadri; un istante rubato nel momento in cui si è realizzata la “posa” perfetta.
Concordiamo con quanto riportato dal Belpoliti, sia nel merito della fotografia, sia nell’atteggiamento critico suscitato.
Ci piace, però, aggiungere un altro tassello alla riflessione: ogni anno ci tocca premiare immagini che ci coinvolgono e ci riguardano per fatti di guerra e di violenza più o meno intensamente scioccanti. E se provassimo a premiare il più bell’abbraccio, la più belle stretta di mano, il bacio più appassionato?
Magari il fotografo risulterà indiscreto ma il suo fotografare non richiederà l’eroicità del nostro Saranda. Oppure i baci sono sempre falsi mentre le pallottole sono sempre vere?!
Nei miei ricordi c’è un verso di Brecth che ancora suona: “maledetta la terra che ha bisogno di eroi”.
|
|
|
|
|
Ultima Modifica: 2012/02/13 19:17 Da PipPap.
|
|
Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
|
|
Re:World press cup 2012 12 Anni, 3 Mesi fa
|
Karma: 2
|
Ho trovato on line questo sito: http://www.buzzfeed.com/mjs538/every-world-press-photo-winner-from-1955-2011 da cui è possibile scorrere rapidamente in una sorta di riepilogo tutte le foto vincitrici del prestigioso concorso dagli inizi ad oggi...
Per carità tutte foto fortissime, dirette come un pugno nello stomaco! Dopo un pò, viene quasi voglia di non volerne sapere più niente, specialmente quando iniziano una dopo l'altra le foto riguardanti i bambini dei primi anni '80! Sono foto cruente come tradizione vuole, ma anch'io mi chiedo come Pippo se sia davvero necessario dover a tutti i costi far breccia con questo tipo di tragedie. Le stesse foto degli anni cinquanta a cui è andato il premio, avevano un taglio diverso ma sembrano altrettanto meritevoli di incensi e lodi! Possibile che non ci sia nulla di positivo che possa toccare tanto quanto il negativo gli animi della gente e della critica? Chissà, forse è proprio vero, il buono, il bello non fa notizia!
Un saluto, e grazie per lo spunto di riflessione
Ciao
Alberto
|
|
|
|
|
Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
|
|
Re:World press cup 2012 12 Anni, 3 Mesi fa
|
Karma: 9
|
Sono in consonanza con le tue impressioni e avverto il pericolo di un'assuefazione a questo tipo di immagini, quasi un'anestetizzazzione emotiva che ci allontana dalla realtà rimandando il dolore e la disperazione a qualcosa che può esistere solo sulla carta patinata o sul video.
Ed allora?
Penso che la nostra avventura - il Seminario sulla critica - possa tornare utile anche in questa direzione.
Troppo spesso, quando ci presentiamo in un Circolo o coi confrontiamo ttra fotografi, cerchiamo il bello, proponiamo il bello: un tramonto, il volto di una ragazza, il broncio di un bambino, il riflesso di un'onda. Troppo spesso, davvero troppo spesso, abbandoniamo acriticamente quest'affezione al bello a favore del "vero" e, quindi la denuncia socilale nel ritratto del vecchio mendicante, l'inquinamento del paesaggio, la violenza sul corpo delle donne, l'indifferenza. La ricerca del vero, poi, ci spinge ad un fotografare etico e, quindi, a cercare il "buono" e quindi l'idea forte, simbolica,
pregnante, politicalmente corretta ed intelligente. Solo tardi, (troppo tardi) ci accorgiamo che la Bellezza è, probabilmente, la somma di VERITA'e BONTA'.
Tutte giuste eperienze che dobbiamo pur compiere ma dobbiamo partire dal "cosa" che ha una sua causa, una sua storia e non può ridursi a "res", ad oggetto, ovvero ob iectumm davanti all'obiettivo, anche se è una semlplice tazza di caffè o una banalissima scarpa;
dobbiamo inolttre partire non dall'individuo ma dalla "persona" che il nostro strumento fotografico è in grado, paradossalmente, di ascoltare appunto perchè "per-sonans" portatore di un suono che non può essere solo l'istinto del pianto o del dolore.
Ma Tu queste cose Le sai, e non voglio ripeterle a Te. (Pippo Pappalardo)
|
|
|
|
|
Ultima Modifica: 2012/02/14 17:52 Da PipPap.
|
|
Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
|
|
Re:World press cup 2012 12 Anni, 3 Mesi fa
|
Karma: 2
|
In queste foto c'è come la rincorsa all'effetto sempre più forte, all'immagine più violenta. Il nostro animo dapprima si indigna, poi si abitua, infine si anestetizza.
Eppure certe immagini risultano necessarie, a volte, per ridestare l'opinione pubblica. Per non guardare solo dentro il nostro giardino. Per distruggere l'alibi del non sapevo.
In questi contesti il bello non sempre trova un suo posto. La "bella tragedia" mi sembrerebbe un attimo troppo cinismo.
Altro discorso poi che gli editori ci mostrino ciò che ritengono, o che il confronto con la pubblicità patinata in contro-pagina possa risultare fastidioso al committente pubblicitario e che pertanto venga rifiutata.
Così va il mondo, mon ami!
Emanuele
|
|
|
|
|
E\' un\'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con la testa e con il cuore.
Henri Cartier-Bresson
Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
Andreas Feininger
|
|
Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
|
|
Re:World press cup 2012 12 Anni, 3 Mesi fa
|
Karma: 9
|
Concordo e sottoscrivo.
E, mentre lo faccio, da questo stesso schermo rimbalzano le news sanremesi laddove tra tante cose, indubbiamente urgenti e significative, passa una certa idea di spettacolarizzazione che non mi garba.
Che fare? Ritorno allo Zecchino d'oro, fin quando durerà quell'attenzione semplice alle cose del mondo (che dipende anche da noi), fin quando la grazia si manifesterà in verità e bontà e, quindi, in Bellezzza?
"Sinite parvulos!", mi sembra di ricordare.
Chissà! E' comunque un percorso praticabile, anche visivamente.
By pip
|
|
|
|
|
Ultima Modifica: 2012/02/16 09:57 Da PipPap.
|
|
Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
|
|
Re:World press cup 2012 12 Anni, 3 Mesi fa
|
Karma: 0
|
Intervengo in questo interessante dibattito, spinto dalla notizia dell'assassinio di due reporter uno dei quali Rèmi Ochlik era tra i vincitori dell'ultima sessione di concorso del WPP.
Chi come il sottoscritto colleziona già da alcuni anni il catalogo-libro, sa che all'interno può spaziare tra centinaia di immagini che propongono una visione alquanto ampia dei temi del fotogiornalismo; dalla cronaca allo sport alla ricerca scientifica tutte immagini di grande effetto e tecnica impeccabili.
La scelta che spinge la commissione, sempre diversa ma evidentemente mossa da un obiettivo condiviso, di scegliere una immagine di cronaca quale migliore foto dell'anno credo che risponda, a mio parere, ad un obbligo di riconoscenza nei confronti di quanti, e non tutti, sono pronti a mettere in gioco anche la propria incolumità pur di affermare lo spirito di libertà della informazione che è, per chi ci crede, cardine del giornalismo moderno.
Riesaminando poi le immagini che negli anni hanno rappresentato le copertine del libro, trovo che in tutte vi sia la proposta di guardare oltre la rappresentazione estetica dell'evento invitando l'osservatore, anche attraverso la crudezza di queste, ad indagare sulla vicenda per diventare consapevoli della verità anche a volte scomoda che ci circonda. Supponiamo di essere nei panni della giuria del WPP tra l'immagine del famoso bacio di HCB ed il miliziano (tanto discusso) di Capa chi avreste scelto per la copertina? Io certamente la seconda.
Credo che in fondo è quello che possiamo e dobbiamo pretendere da un concorso che raccoglie i lavori dei migliori fotogiornalisti del mondo, essi si propongono spesso con la formula del portfolio che diventa nel suo complesso, il racconto, la Storia la Verità che oggi noi leggiamo da contemporanei ma che domani potrà e dovrà essere interpretata senza che questa possa cambiarne di significato.
Ricordiamo inoltre che la nostra richiamata necessità di vedere immagini meno cruente o più "rassicuranti" trova ampio riconoscimento in tutti gli altri concorsi internazionali ed in tante pubblicazioni collettive o monografiche dove l'espressione fotografica e spesso fine a se stessa e non ci rimanda a nessun altro significato se non il contenuto estetico dell'immagine.
Se poi vogliamo trovare un elemento di "ruffianeria" è certo che l'immagine scelta quest’anno del fotografo Aranda coglie un aspetto iconografico di facile riferimento anche per i "meno colti", ma nella sincera volontà di arrivare ad un pubblico vasto (vedi la pubblicazione on-line sulle home page dei quotidiani più importanti), personalmente preferisco le immagini come quella vincitrice nel 2006 e pubblicata nel catalogo 2007 a firma Spencer Platt che rappresenta un gruppo di ragazzi libanesi che attraversano in auto un quartiere bombardato di Beirut lo stesso autore sottolinea in un intervista come il valore di quella immagine stava proprio nella "contraddizione" che essa esprime.
In ultimo, credo siate d'accordo con me sull'universalità dei sentimenti di dolore e della pietà poiché questi non conoscono differenze di carattere etico o religioso, di contro, un bacio appassionato riscontrerebbe lo stesso atteggiamento se mostrato ad un laico cristiano piuttosto che ad un ortodosso o un talebano?
Saluti
Robin
|
|
|
|
|
Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
|
|