ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
  • Decrease font size
  • Default font size
  • Increase font size
ACAF Forum
Benvenuto/a, Ospite
Prego Accedi o Registrati.    Password dimenticata?
Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan (1 in linea) (1) Visitatore
Vai a fine pagina Rispondi al messaggio Preferiti: 0
Discussione: Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
#9093
Caristofane (Utente)
Carpe diem!
utente platinum
Messaggi: 447
graphgraph
Utente non in linea Clicca qui per vedere il profilo di questo utente
Socio Nr.: 409 Sesso: Maschio Compleanno: 1964-12-15
Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan 9 Anni, 7 Mesi fa Karma: 2  
Insomma, basta!
Pippo, Alberto, Simone, scusate, ma forse non vi è chiaro che la parola "progetto" stimola feroci crisi allergiche quando viene pronunciata.
Non si parla di corda a casa dell'impiccato e non si portano fiori all'allergico asmatico!
Progetto... ma che è questo progetto?
Io credo che sia come il Sarchiapone, tutti ne parlano, ma nessuno sa cosa sia.
Molti si confondono davanti a questa parola complicata, non comprendono cosa essa chieda loro. Tanti identificano il progetto con gli schizzi pittografici di Alberto o ritengono sia chissà quale cervellotica macchinazione intellettuale. Per altri è una cosa inutile in quanto fatta per essere buttata (pro… gettare!).
Se ci prendiamo la briga di consultare il Devoto-Oli, ecco che viene fuori la seguente definizione: “ideazione per lo più accompagnata da uno studio relativo alle possibilità di attuazione o di esecuzione…” (come già evidenziato da Pippo).
L’articolo di Fotocrazia citato da Alberto può trarre in inganno se non letto con attenzione, in quanto Smargiassi se la prende con l’uso improprio e utilitaristico della parola che viene così svuotata del suo reale significato.
Infatti scrive Smargiassi nei commenti, chiarendoci ancora una volta il significato della parola: “Progetto” è una bellissima parola, se hai un progetto vuol dire che hai uno scopo, un piano di lavoro e un'idea, dei mezzi per arrivare in fondo. Quando l’hai fatto, non hai più un progetto, hai realizzato il tuo obiettivo, hai prodotto il tuo lavoro.
Non è così difficile!
Ma se ancora è troppo complicato, sostituiamo la parola, per un attimo, con un altro sostantivo: "pensiero", derivato a sua volta da un altro verbo: pensare. Attività che ci distingue dagli animali, ma, soprattutto, dalle macchine.
Una macchina sofiaticata, un computer ad esempio, è infatti in grado di eseguire una serie di azioni complesse che porta ad un risultato predeterminato (in base ad un programma, delle linee guida), ma non è in grado di inventare, di provare un'emozione, di sviluppare un pensiero autonomo.
Rassegnamoci, le macchine non pensano, l'uomo sì.
Ebbene, sì, un computer può scrivere una sinfonia, un storia e persino un poema, ma non le inventa. Applica delle regole e dei procedimenti, si attiene ad esempi e comandi, copia dai precedenti, ma non inventa mai e non sviluppa pensieri autonomi e... non commette errori!
Ho scritto tempo fa che non basta premere un bottone per fare una fotografia ed è vero. Ci sono tutta una serie di regole e codici (scritti e no) da conoscere, applicare, rispettare e, talora… trasgredire (ma per questo vi rimando altrove). Ci vuole maestria, che col tempo e l'applicazione si imparano e talora si padroneggiano, diventano un automatismo intellettuale.
A cosa ci porta questo? A una bella fotografia? A una fotografia tecnicamente corretta?
Questo, però, può farlo anche una macchina, applicando delle procedure (programmi) o un animale, giocando col caso, come è accaduto di recente ad una scimmia ( http://www.ilpost.it/2014/08/06/scimmia-foto-copyright-wikimedia/).
Lo scopo del prog..., pardon, del pensiero fotografico è tutto lì, un'attivazione significativa del cervello a scopo creativo e comunicativo. La formulazione di un messaggio, un'idea, che possa essere recepito dall'eventuale lettore.
Può essere un messaggio satirico (Martin Parr), sociale (Salgado), e così via.
Anche prendere la macchina fotografica per un viaggio o una passeggiata, può essere un progetto (se pur minimo), se, però, dietro quel gesto ci poniamo un obiettivo, una meta, un linguaggio, uno stile, un argomento da affrontare.
Poi, per carità, si può anche andare in giro a fotografare a membro di segugio. È un esercizio rilassante, da fare al posto delle parole crociate, in più si fanno pure due passi, che fa bene alla salute e all’umore! Anch'io lo faccio, ogni tanto. Si può anche sperare che fra tante almeno una venga carina...
Ma questo lo fanno tutti, lo fanno i ragazzini con i telefonini, le nonnine con la compatta, i fotoamatori della domenica e... E noi?
Ricordo qualche anno fa Jordi: "mi raccomando una sola focale e non più di 30 fotografie in una mattinata". Là per là non capimmo bene il perché. Pensavamo fosse per metterci alla prova o per un rifiuto della ridondanza propria del digitale. Oggi penso che quell'esercizio servisse semplicemente a spingerci a pensare. Senza la distrazione dell'ottica zoom, con pochi scatti a disposizione, hai il tempo e la necessità di soffermarti a chiederti cosa vuoi fotografare, il perché di ogni scatto, hai la possibilità di meditare, la necessità di avvicinarti e osservare da vicino, interloquire persino, ti chiedi qual'è il modo migliore per comunicare fotograficamente il tuo pensiero.
Al contrario, passeggiando con lo zoomone, non fai altro che mitragliare, da dove ti trovi, ogni cosa che ti passa davanti.
Se fai 300 o 1000 foto in una mattinata, non è che ti rimane molto tempo per pensare! Poi certo c'è chi si immerge completamente in ciò che sta fotografando, chi segue lo zen della fotografia... ma alla fine, se non segue un pensiero logico, una ricerca personale, una trovata originale, cosa ne rimane? L’ennesimo migliaio di scatti visti e rivisti, dei quali non se ne può più?
Persino l'ideatore dell'istante decisivo, ci disse che oltre gli occhi e il cuore, per fare una fotografia, serve anche la testa.
Ora, intendiamoci, io non voglio e non devo convincere nessuno, né tampoco qualcuno ci/mi impedisce di andare a spasso con la macchina fotografica appesa al collo o di continuare a fotografare come abbiamo sempre fatto. Ripeto lo faccio anch’io. Se però voglio cercare di costruire un discorso più articolato, un pensiero che non sia semplicemente lasciato al caso, allora ci penso su, faccio qualche ricerca... Penso! Penso a come realizzarlo, mi documento, cerco un filo conduttore al quale attenermi, valuto le tecniche più appropriate e così via. Alla fine, forse, e sottolineo forse, riuscirò ad ottenere qualcosa di più valido di una serie di snapshot ! In caso di fallimento avrò fatto un’esperienza, mi sarò messo alla prova, avrò approfondito un argomento che mi interessava e mi sarò divertito… la vita continua lo stesso!

Insomma il messaggio da portare a casa potrebbe essere:
oggi le macchine fanno già tutto da sole, se quando facciamo una fotografia non pensiamo neanche al “cosa, come e perché” la stiamo facendo (come in fondo Pippo ci predica da tanto tempo), se continuiamo a inseguire il momentaneo divenire del caso, tanto vale legare la macchina ad un palo e programmare l'autoscatto (anzi no, anche questo è un progetto), oppure... comprare una scimmia!

In verità molti, moltissimi, fotografano a progetto, solo che ancora non lo sanno!

Uh, Uh a tutti!

Emanuele

 
Riporta a un moderatore   Loggato Loggato  
 
E\' un\'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con la testa e con il cuore.
Henri Cartier-Bresson

Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
Andreas Feininger
  Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
      Discussioni Autore Data
    thread link
Il progetto secondo Saint Martin du Plan
PipPap 2014/11/10 19:15
    thread link
thread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
alb.o 2014/11/11 04:12
    thread link
thread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
fia 2014/11/11 12:02
    thread link
thread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
simone.sapienza 2014/11/12 02:11
    thread link
thread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Caristofane 2014/11/12 12:30
    thread link
thread linkthread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
fia 2014/11/12 15:16
    thread link
thread linkthread linkthread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
alb.o 2014/11/12 19:07
    thread link
thread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
simone.sapienza 2014/11/12 15:05
    thread link
thread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Old man 2014/11/13 00:31
    thread link
thread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Gae84 2014/11/13 16:30
    thread link
thread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
cosimodiguardo 2014/11/18 09:02
    thread link
thread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Gae84 2014/11/18 09:44
    thread link
thread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Gae84 2014/11/18 09:50
    thread link
thread linkthread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Barbera 2014/11/18 11:31
    thread link
thread linkthread linkthread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Gae84 2014/11/18 13:42
    thread link
thread linkthread linkthread linkthread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
alb.o 2014/11/19 13:39
    thread link
thread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
Caristofane 2014/11/19 20:10
    thread link
thread linkthread linkthread link Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
alb.o 2014/11/28 17:01
Vai all'inizio pagina Rispondi al messaggio
Powered by FireBoardscarica gli ultimi messaggi sul tuo computer!

Social network

Segui l'ACAF

instagram.png fb-art.png twitter-logo.png
youtube-128.png