Recensione di Alberto Castro
"L’immagine ritrae un molo. Un molo con alcuni dei suoi tipici elementi. Nel fotogramma sono tutti chiaramente riconoscibili ed possibili numerarli ed elencarli con assoluta precisione, essendo pochi e facilmente identificabili: una barca ormeggiata, una signora anziana, una cassetta del pesce sul molo, due bimbi che lanciano "sassi", il mare con i suoi cerchi concentrici e lo "splash" dell'ultimo sasso. Davvero poco altro. Sette elementi disposti all'interno del fotogramma rettangolare, disposto orizzontalmente, che contribuiscono tutti alla narrazione. Si tratta di un racconto atemporale che ci riporta ai nostri giorni soltanto grazie ad i cappellini dei due bimbi…
L’autore o l’autrice sceglie un bianco nero particolare, dal sapore antico, che attraverso i suoi magnifici toni del grigio ci riporta immediatamente indietro nel tempo. L'istante è sicuramente di quelli che Bresson avrebbe definito "decisivo", l'atmosfera ed il racconto non hanno nulla da invidiare a quelli ripresi dai grandi “maestri siciliani” anche grazie al tipo di bianco nero impiegato che si sposa benissimo con quanto descritto.
Gli elementi presenti nel fotogramma richiamano metafore antiche e simboli importanti. La cassetta vuota, quasi dimenticata, ma ancora sul molo… La nonna (forse) che pur accudendo i nipoti sembra essere distratta da altro, lasciando un senso di ambiguità e di "apertura" all'immaginazione del lettore, e poi il sasso, i bambini, i cerchi concentrici, senza parlare della barca in legno…
Una scena chissà quante volte ripetuta e tramandata di generazione in generazione, specialmente nei nostri borghi siciliani che di mare hanno sempre vissuto. Una magnifica fotografia scattata da “Verga in persona”… Non conosco l'autore, ma la sensazione nell’osservare questa fotografia è quella del romantico senso della memoria. Similitudini e metafore del ricordo dei tempi passati, l’identità, la memoria, le nostre radici sembra che l’autore voglia con forza farci attraversare questo spazio temporale, pur tenerci ben saldi al presente… Sono ovviamente considerazioni personali, ma questa foto personalmente mi ha “punto” ed io ho trovato dal primo istante il mio “punctum”… magari invece le intenzioni dell’autore erano altre, magari la foto voleva essere una splendida citazione in omaggio ai grandi maestri… Nel titolo c'è niente che possa aiutarci? … è voluto il gioco tra "sassi" (titolo della fotografia) e "MaRe" (acronimo dell'autore)? Io non saprei proprio, certo è che dopo una foto così… inizio ad innamorarmi del grigio!
Complimenti vivissimi!
Alberto Castro
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