recensione di Francesco Barbera
Lo spunto nasce dal progetto di una mostra al femminile in occasione dell’ 8 Marzo, dove alcune socie ACAF propongono un tema alquanto impegnativo che alla fine scoraggerà i più: l' autoritratto . Rappresentare in modo non banale se stessi, non come una fototessera, ma arricchendoci di particolari, oggetti, contesti, ambienti che individuino la nostra vita, il nostro quotidiano, il nostro spazio vitale. Da sempre difficile indagare se stessi, gnôthi seautón come esortava Socrate, figuriamoci rappresentarci fotograficamente, riempiendo nelle giuste dosi un quadratino bidimensionale della propria vita e del proprio carattere.
La nostra socia Fia Zappalà ha accettato questa sfida , rinchiudendosi come una cartomante in una piccola sfera di cristallo ben salda tra le sue dita ,nient' altro che un oggetto del suo lavoro , in cui lei si riflette e riesce a entrarvi , creando questa magia che il bianconero esalta levando il superfluo della visione.
Fia per sua stessa ammissione è tutta li, in questa dimensione tonda e rassicurante come l' utero materno, ben salda tra le sue dita, ma a testa in giù come a sottolineare che a volte non tutto va per il verso giusto. Un premio a chi senza paure ha mostrato se stessa superando le difficoltà tecniche di uno scatto macro e quelle ben più insidiose di ordine psicologico.
http://www.acaf.it/new/cm/displayimage.php?album=lastupby&cat=0&pos=2&uid=832