per chiarire meglio il concetto del "cosa, come e perchè" ho chiesto aiuto al nostro amico e sempre disponibile avv.Pippo Pappalardo che prontamente mi ha mandato quanto segue, spero che sarà letto con l'attenzione che merita e che sia fonte di illuminazione!!!
"Sergio Magni mi ha insegnato che:
di fronte alla fotocamera, al momento dello scatto, c’è sempre un fatto, (inteso come ciò che sta fisicamente davanti all’obiettivo). Senza fatto non c’è fotografia: che cosa si fotografa?
Ma dietro l’obiettivo, nello stesso tempo, c’è sempre un’idea.
La fotografia, infatti, si configura come rappresentazione e come espressione. A volte prevale l’una, a volte l’altra.
Il “cosa” viene rappresentato e il “cosa” viene espresso deve essere chiaro al lettore della fotografia o, quanto meno, facile da intuire e, magari, comprendere meglio, successivamente, grazie alla fotografia.
Se il lettore di una fotografia non capisce e non comprende il “cosa” non è in grado di andare avanti nella conoscenza del significato di quella immagine e, tanto meno, potrà giudicarla.
Riconosciuto il “cosa”, ogni lettore valuterà “come” ha operato il fotografo; e se è in grado di conoscere le specificità tecniche ed espressive del mezzo fotografico prenderà atto della capacità del fotografo ad esprimersi nel modo che ha privilegiato e, quindi, della sua capacità o attitudine a “connotare” la sua rappresentazione.
Se si è ben compreso il “cosa” e si è decifrato il “come”, dalla combinazione di questi due elementi scaturirà la risposta al “perché” di ogni fotografia. Perché ad esempio voglio documentare, narrare, fantasticare, etc..
Facciamo un esempio con un’ipotetica ed immaginaria fotografia del porticciolo di San Giovanni Li Cuti:
COSA: inquadratura di un piccolo porticciolo, modesto, affollato, stretto fra corsi stradali e ristoranti, possibile retaggio di uno scomparso villaggio marinaro, all’alba di una giornata estiva (tutti dati riconoscibili);
COME: colore o b/n, taglio verticale o orizzontale, piani visivi dettagliati o no, profondità di campo o privilegio accordato a significati interni al fotogramma, ricorso a figure retoriche o collegamenti con precedenti storici, uso appropriato delle focali, tempo di ripresa, distanza di ripresa, sensibilità dell’esposizione, essenzialità della composizione, etc.. (tutti dati riconoscibili da chi solo da chi sa fotografare);
PERCHE’: motivazione della fotografia e quindi, fotografia realizzata per documentare, per denunciare, per rendersi conto, per sottolineare, per raccontare, per riferire, per divertirsi, per provare lo strumento, per emozionarsi, per…….. (il motivo sarà rivelato dalla scelta di “cosa” fotografare e “come” fotografarlo”, e non ha importanza se il motivo è alto e importante oppure no; ogni fotografia è importante per chi la fa ma chi la fa diventa importante quando la vuole comunicare ovvero decide di mettere in comune la sua visione con quella degli altri e quindi confrontarsi per capire se valeva la pena quanto ha cercato di fare di comprendere e comunicare."
|