“Lieve è il dolore che parla,
il grande dolore è muto” (Seneca)
L’affermazione, forse, è assolutamente vera.
Se, infatti, proviamo a parlarne anche il dolore più importante comincia a perdere la sua forza.
Di certo non la perde quando lo rappresenti. Anzi, in fotografia, è un continuo rinnovellarsi, e non c’è ragione che lo possa mitigare.
E come fai a rappresentare quanto il dolore sta vivendo dentro di te? E c’è, poi, un preciso dovere di esprimerlo?
Le domande sono tante e il nostro amico Ferdinando, puntando lo strumento verso il mondo, alla fine lo rivolge verso se stesso.
Ne è venuto fuori questo aureo libretto che l’amico Scandurra accoglie nelle sue raffinate edizioni e che, giorno 28 giugno, ore 18,30 ci presenterà alle Ciminiere. Ci saremo tutti. Arrivederci
Edizioni Le farfallle - Il girasole
€. 10,00
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