De Andrè – Harari: Una goccia di splendore
Per quanto avanti nell’età, ritengo che tutti voi, che mi andate leggendo, abbiate sperimentato con me la conoscenza del cantautore genovese; ed abbiate compreso la sua importanza in termini di espressività musicale, di emozione poetica, di testimonianza spirituale.
Personalmente, e lo dichiaro apertis verbis, posso dire che l’artista sia stato un punto di confronto della mia maturità anche quando la condivisione delle sue poetiche mi appariva difficile: anzi lo ritengo un mio maestro anche se sono strasicuro che era proprio quello che non voleva essere.
Mi piaceva il suo poetare, il suo carezzare la parola, solleticarla fino a provocarne la risposta, la corrispondenza, la ridondanza sincera.
Mi piaceva la sua musica disposta sempre a sposare il racconto, la raffigurazione di un’atmosfera, di un sentimento.
Mi piaceva, e mi piace ancora, il suo saper dire “no al denaro, all’amore ed al cielo”. E dirlo con quella voce che sapeva sempre di "buono" anche quando cantava una parolaccia.
Fabrizio nelle sue canzoni solo una volta incontra l’esperienza “fotografia” e accade casualmente (?) in “Creuza de mà” nel brano “da me riva”: c’è l’eterno uomo che deve allontanarsi dalla terra natia (Genova); che cerca qualcosa per trattenere il ricordo del suo paese frugando nella valigia; qui trova solo il volto fotografato della sua amata di quando era bambina; e lo bacia convinto di poter baciare ancora una volta la sua città (e puter basare Zena in tu foto da nfantina).
Tempo addietro un amico di Faber, il giornalista e fotografo Guido Harari- che ho avuto il piacere di conoscere personalmente- con sapienza e affetto ha messo insieme una biografia (un’autobiografia?) di De Andrè costruendola con immagini belle, preziose ed esplicative, da lui realizzate e accostate con altre immagini che ci parlano di un De Andrè più lontano nel tempo.
Potenza delle fotografie! Questo libro veramente “canta” e nonostante la dolorosa scomparsa dell’artista il racconto fotografico procede sereno e quasi gioioso, quasi che le difficoltà della vita (battaglie, incomprensioni, censure e, non dimentichiamolo, il sequestro di persona durato un’eternità, in Gallura, vissuto insieme alla consorte) costituiscano adesso, come in un dono, i versi intensi, sofferti, sinceri di una nuova ballata, scritta per noi, per ricordare.
Il libro è stato riproposto in versione ampliata , aggiornata e soprattutto economica.
Un’autentica chicca per gli amanti del Nostro.
De Andrè, Una goccia di splendore
Rizzoli, €22.50
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