A proposito di Doisneau
Mi ha sorpreso, e con vivo interesse, l’apprezzamento ed il ricordo dell’opera di Robert Doisneau.
Il richiamo di Emanuele e il ribadito ricordo di Salvo, martedì scorso, mi hanno confermato che i grandi maestri del passato, ed in particolare la scuola Humaniste francese sono ancora nei nostri cuori e nei nostri obiettivi.
Non posso che esserne felice, memore di tante serate intorno ad un fotografo che si considerò un “falso testimone” del proprio tempo. Infatti non ha mai testimoniato altro che il “suo” mondo. Ma questo mondo l’ha fatto esistere usando lo strumento fotografico, e … regalandocelo.
In questa rubrica che segnala libri voglio allora ricordarvi. nell’occasione dei cento anni dalla sua nascita, alcune pubblicazioni reperibili con facilità, altre meno:
- Robert Doisneau, n. 15 Fotopoche, Contrasto, €. 12,50;
Il solito agile volumetto ricco di immagini leggendarie, ben presentato (stavolta anche grazie ad un’intervista con il fotografo);
- Robert Doisneau, Icons Taschen, €.7,oo, dignitosissimo libretto (190 pagine) con presentazione di Jean Claude Gautrand;
- Hikmet-Doisneau, Poesie d’amore, Oscar Mondadori, €. 15.oo, indispensabile accoppiata per innamorati e gente con il cuore perfettamente a fuoco;
- Doisneau, Paris, edizione L’ippocampo, € 39,90; splendido esempio di cosa deve essere un “buon libro fotografico”: piacere fotografico allo stato puro, da sorbire a piccole dosi dopo avere fatto un test clinico generale e capillare;
- Robert Doisneau, Per la libertà di stampa, edizione Ega, Reporter sans frontieres. Già lire 22.000, Un’ampia selezione dei suoi “monelli” per aiutare la stampa libera ed il diritto all’informazione.
- Robert Doisneau, Federico Motta editore, già lire 90.000, classica ed esaustiva antologia introdotta da Agnes Gouvion Saint-Cyr.
Da non perdere, per chi va per mercatini, o su Internet (Mi Camera, HF; IF; Prometeo libri), il fascicolo Fabbri, presentato da Jaques Prevert e Jean Francois Chevrier; ed ancora, l’indispensabile “Istanti di eternità, Jacabo
, assai raro anche perché prefato, commentato ed introdotto dal medesimo fotografo; gli spassosissimi “I monelli” con testo di Cavanna e “Le vacanze” con testo di Pennac; ed infine, il tenerissimo Robert Doisneau, Motta editore, introdotto dalla grande Lalla Romano.
Se non volete acquistare, potete chiedermeli, poiché tutti disponibili presso la mia personale bibliotechina.
“In fondo non esiste niente di più soggettivo dell’obbiettivo: noi non mostriamo il mondo così come esiste nella realtà. Il mondo che ho cercato di mostrare era un mondo dove mi sarei potuto sentire bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei potuto trovare la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo possa esistere” (Robert Doisneau)
In zona Cesarini, mi sovviene di un grazioso libro di Quentin Bajac, DOISNEAU, Cacciatore d'ìimmagini', Ippocampo editrice, assai curato e completo nonostante l'economicità e le proporzioni