La strada
Eccovi un libro augurale per le vostre vacanze.
Non un libro da studiare, e neanche un libro da tenere in bella vista per vanità o per scena, ma solo un libro che raccoglie splendide, immensamente belle, inarrivabili fotografie, raccolte per strada, sulla strada, e che potete anche voi realizzare se state sulla strada (e non in mezzo ad una strada).
E non perché la strada si presti a diventare ai vostri occhi un pretesto, uno strumento, un’occasione, una metafora ma semplicemente perché, se avete comprato un apparecchio fotografico, ebbene, questa è la pista giusta per farlo decollare.
La strada ha un suo inizio, una sua fine (forse), poi, cambia identità, si coniuga con altri percorsi, si traveste da viale, corso, vicolo, rua, calle, sdrucciolo, carruggio, sentiero, e si fa percorso, itinerario, traccia della nostra speranza, a volte in salita, a volte in discesa, sfocia in un largo, in una piazza, si blocca, ed altro ancora.
A volte è vuota, altre volte è piena; a volte è senza vita, altre volte ne ha troppa, ma, in un modo o nell’altro, va d’accordo con la vita.
Ci sono strade celebri, come l’Appia - Regina Viarum, o la Via Emilia, o il Camino per Santiago o la Texas 66 Road (Franco Fontana le ha fotografate tutte), ed altre sconosciute come la nostra dove abitiamo o dove siamo nati, e dove occorre trovare un' anima, una storia, un istante che ce la facciano riconoscere come nostra, di là della sicurezza e dei problemi di pulizia (ma, forse, anche per quelli).
Il libro che vi propongo, edito nel 2006 da Damiani, prefato da Vicki Goldberg (proprio quella del National Geographic), s’intrattiene sulle strade italiane, e sui fotografi italiani, e da qui tutta una serie di considerazioni visive sulla “strada degli italiani".
Tra le tanti considerazioni, una ne voglio qui trattenere e si riferisce alla circostanza che la strada italiana, per difetto o per eccesso, non si lascia omologare ma rimane unica e sopravvive apposta per essere fotografata. Ancora per poco? Speriamo di no.
Buon passeggio.
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