Walter Guadagnini, “Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo”, Edizioni Zanichelli, 2010, €. 37,50.
Preliminarmente: poiché “la fotografia vive all’interno di un più articolato sistema di relazioni di fatto non è solamente una forma d’arte ma una pratica” che si sviluppa e si definisce all’interno dei vari ambiti nei quali si applica.
Come raccontare, allora, la sua storia e depositarla in un testo che possa essere studiato e consultato in un’accademia di belle arti, in un istituto tecnico artistico, in una scuola di fotogiornalismo, in un seminario di comunicazione sociale o in un liceo?
Costruendo una storia che è un insieme di storie: quella tecnica per comprendere l’evoluzione dello strumento, quella dei “media” per capirne la portata e l’impatto sociale, quella delle mostre e dei libri per cercare di riflettere sulle svolte epocali del suo procedere. E da qui, poi, necessariamente imboccare i sentieri della storia dell’informazione, della propaganda, della documentazione, del diletto, del tempo libero, dell’uso sempre più popolare e democratico e, infine, conseguenza delle ultime soluzioni tecnologiche, del suo destino.
Oltre trecento pagine dense di riflessioni, un adeguato supporto iconografico e un intelligente e didascalico impegno grafico-editoriale, consegnano al lettore, appena smaliziato da precedenti letture, un condensato che si rivela immediatamente espressione di un approccio storiografico libero e nuovo.
Sono saltati a piè pari i periodi della preistoria fotografica e tutte le curiosità e le aneddotiche connesse alla sua crescita; sono fatte fuori le attese per la “fatale invenzione” ma anche gli atteggiamenti illuministici o romanticheggiantii. Si compila, invece, pagina dopo pagina, la ricostruzione attenta e serena del contributo dei fotografi, delle scuole alle quali appartennero, del periodo storico in cui operarono. Molta attenzione è accordata alle relazioni che seppero creare (e quindi mostre, riviste, correnti estetiche) ed alla visione nuova che seppero allestire. Nessun fotografo vi è additato ad eroe, tutto hanno contribuito – negli ambiti di cui sopra – a far comprendere l’importanza dell’uso, del segno e del gesto fotografico.
Un libro di comodissima lettura, godibile sotto ogni punto di vista, che nasconde sotto una veste semplice e una struttura assao agile un robusto impianto culturale e, ancor più, un valore aggiunto, didattico e didascalico. di cui da tempo si aspettava un esempio.
Consigliato, tout court !!! (Obbligato l'acquisto? Ma si ...)
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