“Chi ti lassanu i motti?” ... di Pippo Pappalardo
Nel grande magma di segni e di convenzioni presente nel web questa domanda, per di più in dialetto siciliano,
potrebbe apparire, ormai, una bislacca invenzione.
Eppure, chi ha la mia età, attese con speranza gioiosa questa richiesta confidando che, anno dopo anno,
i defunti (ricordati il 2 di novembre) sarebbero stati fedeli all’impegno di regalare a noi bambini qualcosa di bello
(magari nascondendolo per fare crescere la gioia della sorpresa).
Anno tristissimo fu quello in cui la verità che si celava nella filastrocca “u patri accatta, a matri ammuccia e u figgi ammucca”
mi si svelò improvvisamente ed ancor più triste fu il momento in cui mi si disse che ormai avevo ben dieci anni e queste frottole andavano bene per i bimbi più piccoli.
Ed allora? Mi piace pensare che i miei suggerimenti di acquisto di buoni libri di fotografia siano ancora un retaggio di quell’esperienza: non sempre le fotografie parlano di morte ma c’è in ogni fotografia qualcosa che ce ne rammenta con discrezione la presenza.
Pippo Pappalardo