ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
  • Decrease font size
  • Default font size
  • Increase font size
ACAF Forum
Benvenuto/a, Ospite
Prego Accedi o Registrati.    Password dimenticata?
5,10,21 - W. KLEIN e le città del mondo (1 in linea) (1) Visitatore
Vai a fine pagina Rispondi al messaggio Preferiti: 0
Discussione: 5,10,21 - W. KLEIN e le città del mondo
#10624
PipPap (Utente)
utente platinum
Messaggi: 1122
graphgraph
Utente non in linea Clicca qui per vedere il profilo di questo utente
Sesso: Maschio Ubicazione: catania Compleanno: 1952-11-11
5,10,21 - W. KLEIN e le città del mondo 2 Anni, 8 Mesi fa Karma: 9  
William KLEIN in edicola da giorno 5 ottobre – I visionari di Repubblica.

E poi la Cultura Pop finì per penetrare nell’universo fotografico.
Il referente iconografico di questa nuova fotografia fu “la città”. E la città fu New York, ed il fotografo, William Klein, un artista dotato di un linguaggio fuori da ogni schema e da ogni convenzione, non classificabile nei generi della fotografia tradizionale, esasperato nei contrasti cromatici, con una visione contrassegnata dall’uso del grandangolo e, spesso, nella composizione dell’immagine ed in fase di ripresa, violento, drammatico, ambiguo ancorché sempre assolutamente sincero.
La sua “città” è stata la creatura dell’uomo per eccellenza, cioè quel soggetto privilegiato da tutti i fotografi che, però, nelle immagini del fotografo americano si rivela anche un grande palcoscenico. Qui, i suoi abitanti sono cittadini e, nel contempo, sono protagonisti di un evento spettacolare, sempre nuovo. Un evento diretto da misteriose forze che agiscono dentro una metropoli divenuta la società dei consumi e dello spettacolo (v. Guy Debord), scoppiata per eccesso di comunicazione e di alienazione o, paradossalmente, di disinteresse.
Alla generazione di Klein (n.1928) è toccato il difficile compito di rimuovere il moloch dell’umanesimo fotografico - quello costruito con “un fotografare che aveva fiducia e consapevolezza assoluta della sua necessità” - e provare a ripartire dai nuovi sconvolgimenti provocati dalle moderne tecnologie e dalle trasformazioni sociali ad esse conseguenti.
L’occhio di Klein non è stato quello del ciclope, ma il grandangolo, per allargare il campo visivo, per far partecipare tutti alla sua rappresentazione, per non perdere alcuna sfumatura della storia raccontata dai suoi occhi.
Conseguentemente, ha provato a contaminare fotografia e cinematografia ma personalmente, ritengo che il maggior contributo lo abbia dato nella rappresentazione delle città e nella confezioni degli eccezionali libri a queste dedicate.
Al celebre “New York” seguiranno il formidabile “Roma” e poi “Mosca” e quindi “Tio”. Ognuno di questi libri ha cambiato l’immagine di quei mondi. Nessun richiamo turistico, nessuna cartolina, nessuna celebrazione monumentale o paesaggistica ma solo realtà urbane dove ognuno è un poeta, un pittore, un ballerino, un vagabondo che, rifiutando sia il pessimismo che l’ottimismo della riflessione, svela l’autenticità del dramma del contemporaneo con un gesto apparentemente casuale assai simile a quello del fotografo Franck.
Con Klein, il “sublime” fotografico – quello fatto di attimi decisivi, di esasperata creatività, di compiacimenti visivi – scende dal piedistallo e raccoglie immagini piene di riferimenti, di richiami, di allusioni evidenti per capire non solo l’umanità di quelle metropoli ma del mondo intero.
Il suo sguardo si rivela innocente, puro, quasi ingenuo (e per questa ragione ci appare violento, aggressivo, provocante) ma se guardiamo ai risultati ci accorgiamo che le sue immagini sono come fogli di un diario intimo, sincero, crudo, sfacciato. Sono sequenze fotografiche come un mare di appunti apparentemente disordinati che, se collegati, si risolvono in ricche connessioni, relazioni, accostamenti.
Questo è lo stile di Klein. E mi vien da pensare all’etimo di stile che è appunto “stilum”, il punteruolo metallico con il quale si incideva la cera della tavoletta sulla quale scrivere. Uno stile che ho cominciato ad apprezzare quando cominciai a comprare i suoi libri (carissimi e di difficile rinvenimento). Ogni volta mi domandavo quali ragioni mi spingessero al dissanguamento finanziario, Poi, contavo i giorni in cui mi ero immerso nell’osservazione di quelle bizzarrie fotografiche, ed annotavo che proprio quelle bizzarrie mi avevano suscitato qualche idea buona.
Ed allora, provate anche voi con questo agile volume. Chissà che non possiate provare la mia stessa esperienza.

P.S.:
Le presenti note, che redigo per la Rubrica “Consigli per gli acquisti”, non pretendono di essere delle recensioni ma soltanto delle “presentazioni” librarie argomentate secondo i miei gusti e secondo quei gusti che presumo possediate. Giustamente mi si è fatto notare che anticipo per tempo la disponibilità del prodotto in edicola o in libreria, Tale anticipo è dovuto al desiderio di stroncare sul nascere il sospetto che tali presentazioni siano copiate dai risvolti di copertina o altro. Al sottoscritto piace segnalare le risorse editoriali che possano alimentare la nostra comune passione e, per quanto mi riconosca più vanitoso di una scimmia, in questa attività sono soltanto al servizio del gruppo fino a quando il gruppo lo gradirà.
 
Riporta a un moderatore   Loggato Loggato  
 
Ultima Modifica: 2021/09/16 08:20 Da PipPap.
  Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
Vai all'inizio pagina Rispondi al messaggio
Powered by FireBoardscarica gli ultimi messaggi sul tuo computer!

Social network

Segui l'ACAF

instagram.png fb-art.png twitter-logo.png
youtube-128.png