Pare che abbiamo concluso questa viaggio antologico nel Reportage fotografico più qaulificato di questo secolo.
E non poteva mancare P.G.Branzi, mio maestro prima che mio amico, tante volte incontrato a Catania, a Roma, nella sua Firenze.
La sua fama è cresciuta per l'attività televisiva di corrispondente RAI da Mosca e da Parigi.
Ma chi ha amato la fotografia maturata nella grande cultura politica e sociale della Toscana del dopoguerra non può trascurare il contributo sinceramente geniale del nostro fotografo.
Imbevuto di una tradizione culturale assai attrezzata ideologicamente e spiritualmente, il Nostro ha recuperato la lezione dei pittori toscani,quella delle avanguardie dei primi Circoli fotografici e, sopratutto, l'aristocraticità umile del loro sguardo,
Ritenuto uno dei migliori ritrattisti in assoluto io, invece, vi propongo la sua visione a volte surreale del mondo, spesso esemplificata in un segno essenziale dove le domande contano più delle risposte e dove il nero litiga col bianco dei suoi capelli.
In edicola serie Reportage - Corriere della Sera
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