Reza: il mestiere del fotografo – Contrasto €19,90
- Dall’Iran a Librino -
Forse, non tutti ancora sono al corrente di quanto sta accadendo, “fotograficamente” parlando, in quel di Librino.
Si, a Librino, il macro-quartiere a sud-ovest di Catania, quello dove arriva, quando arriva, solo l’autobus.
Quello mirabilmente progettato dal grande Kenzo Tange ma di cui nessuno si innamora restando appiccicato alle anonime villette etnee di sconosciuti geometri.
Quello per cui, il cuore ed il cervello di Antonio Presti batte d’amore, innamorato com’è della bellezza che ivi ha intravisto e qui aiuta a riconoscere.
Qui, lenzuoli di cotone avvolgono le speranze ed i sogni che, a loro volta, leggeri s’ impossessano del vento e lo rendono linguaggio, suono; qui, un arco, una porta, un limine, una soglia, un passaggio, uno specchio segreto ci parla di bellezza laddove tutti si accaniscono a sconfessarla.
Personalmente, qualche domenica, mi è capitato di non andare alla mia amata Messa cristiana e raccogliermi davanti a questa Porta che tutti, proprio tutti, comodamente e felicemente, come in una scampagnata, potete godervi: ve l’hanno regalata i bambini di questo quartiere lasciandovi una traccia del loro splendore e della loro gloria.
Qui, in un questo sito di Bellezza, Antonio Presti ha chiamato Reza, un fotografo iraniano, a tutti noi noto per le eccezionali immagini del National Geographic, affinchè coordinasse “ragazzi fotografi di buona volontà” disposti a costruire insieme immagini di pace con le quali illuminare le pareti dei palazzi di Librino: saranno questi ragazzi, da tempo istruiti dai valorosi Roberto Strano e Fabrizio Frixa, dalle bellissime sorelle Bonaccorsi (cito quelli che potreste conoscere) che lasceranno, sul loro teritorio, un’impronta della loro crescita in questo mondo.
E qui lavora Reza, di cui salutiamo l’ultimo approdo in libreria, per i tipi di Contrasto: un volume dove non sai se apprezzare maggiormente il fotografo o lo scrittore. In verità il nostro fotografo di cose da dire ne ha tante, di cose necessarie da raccontare ancor di più e, soprattutto, tanto, proprio tanto, lo vuole condividere e sperimentare.
Le sue esperienze, fotografiche e no, parlano di libertà, di giustizia, di pace ma anche di tenerezza, di attenzione, di stupore e di sorpresa per la bellezza di cui può essere intessuta la nostra giornata su questo pianeta.
La lettura di questo agile volumetto risulterà anche un modo di verificare le vostre opinioni in merito al cosiddetto “reportage” fotografico di cui in questi giorni si sono festeggiati i fasti con vari Premi a livello mondiale: dal confronto, ne sono sicuro, uscirà fuori qualche interessante considerazione.