Come discusso in sede ricordiamo che è in corso un contest un pò diverso da quelli precedentemente organizzati, questa volta si dovranno presentare una sequenza di immagini che può andare da 8 a 10 che abbiano assolutamente un legame tra di loro, che sviluppino un tema, un cosiddetto
PORTFOLIO
un ottimo ed importante esercizio che sicuramente ci farà entrare nell'ottica non dello scatto singolo ma di un lavoro completo.
riporto qui quanto il nostro Pippo Pappalardo ci dice per capire ed entrare meglio nel tema...:
"Contest Portfolio
Nella riunione passata si era deciso di non lasciare eccessivamente liberi i soci nella scelta tematica del portfolio fotografico da realizzare ma di vincolarli - anche se di un lieve vincolo trattasi - a qualche coordinata referenziale di facile rinvenimento.
Si era suggerito di raccogliere le immagini (vecchie, nuove, o ancora d realizzare) necessarie a completare la sequenza del portfolio, ispirandosi o collegandosi ad un verso di poesia, o di canzone (ma anche ad un motto, ad un proverbio, o ad una frase pubblicitaria) purché in grado di assolvere la efficace funzione di titolo di utile didascalia per che ci guarda.
Su invito del nostro Presidente Cosimo faccio allora degli esempi:
Se scelgo l’ungarettiano “Mi illumino di immenso” potrò accostare e sviluppare le immagini di luce che passano da una vetrata di chiesa, ma anche quelle di un condominio se si posano su qualche buon referente; al più se si posano sul nostro gatto imposterò in chiave ironica la mia proposta; ed alla fine posso descrivere anche la vetrina di un elettricista.
E se scelgo “alla luna” di Leopardi come l’ambiento, la sceneggio, e la interpreto?
Franco Battiato parla di “un secondo imbrunire”. Che cos’è? Un segno di vecchiaia? Un nuovo essere adulti? Una condizione meteorologica? Un travestimento carnevalesco?
Si può sintetizzare in sei fotografie la morandiana “fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”?
Mogol e Battisti di “Emozioni” vi suggeriscono qualcosa?
E visto che siete fotografi di B/N come rappresentare “Niuru cu niuru non tingi”
“erano i capei d’oro all’aura sparsi” del Petrarca possono diventare il reportage di una sala da toletta?
E se dico “la dolce vita” quanti dolci mi richiamo? E di quale vita?
E se propongo “i soliti ignoti?
Per chi è appassionato di trasparenze ed allusioni “quella sua maglietta fina” può guidarci sulla vita e morte di una maglietta?
Pensate sempre che più fotografie possono concorrere a completare efficacemente un’unica idea ed un solo significato ed in tal senso vi rammento la definizione di portfolio suggerita dal FIAF-DAC del quale mi onoro di fare parte:
“Complesso coerente di immagini finalizzate ad esprimere un’idea centrale. I soggetti delle singole foto(il cosa) ed il modo scelto dal fotografo per rappresentarli e ordinare le immagini in sequenza utilizzando il valore espressivo degli accostamenti (il come) devono essere in grado di comunicare con logica e chiarezza l’idea scelta dal fotografo e cioè il significato del portfolio (il perché). I significati possono spaziare in molte direzioni: documentaria, narrativa artistica o tematica, creativa, concettuale o altro ancora”
Vi consiglio di attenervi ai seguenti principi:
Continuità, ovvero coerenza di tutte le foto con la vicenda trattata;
Novità, ovvero ogni foto deve aggiungere a livello di significato qualcosa di nuovo alla sequenza;
Chiarezza, ovvero ogni immagine deve poter indicare non solo cosa si è fotografato ma perché.
Ed inoltre: foto essenziali, senza ripetizioni, senza enfasi a danno delle altre immagini.
Per chiarimenti contattatemi:
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come tempo massimo abbiamo dato la scadenza del 30 aprile prossimo.
buon lavoro!!!