ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

A grande richiesta, per chi non lo avesse visto su facebo, a dimostrazione che Alberto Castro sta facendo proseliti ...
ecco a voi il video su come si organizza un viaggio fotografico: http://www.youtube.com/watch?v=j9zatvwhhiA
direttamente da mamma Canon (per chi si rifà ad essa), un corso di fotografia con la presentazione di un professionista: Gianluca Colla su come preparare un viaggio fotografico professionale. Alcuni spunti sembrano presi direttamente dalla dissertazione di Alberto ::

Il mio consiglio è di prepararvi una buona tazza di te e godervelo con calma in un uggioso pomeriggio di pioggia comodamente seduti (ha una certa lunghezza) !

Buona luce a tutti e... buona visione!





PS. Probabilmente tutta questa discussione è nata dal mio essere (fotograficamente) un inguaribile romantico, ma tant'è... adesso ad esempio comincio a sognare una fotografia fatta di un solo fisso, ma, sarò un fifone, non me la sono sentita per questo viaggio... chissà in futuro.

In fondo come dice Cartier-Bresson (e lo so ho un debole per lui!) "ci sarà sempre gioia nel fotografare" e noi non facciamo tutto questo solo per regalarci qualche spicciolo di felicità? L'importante sarà sempre divertirsi...

Alla luce di quanto sopra e delle successive esperienze alcuni semplici pensieri:

Fotografare, mi sono reso conto, (sembrerà strano, ma non lo avevo realizzato a livello cosciente fino a poco tempo fa) è sempre e comunque un progetto, anche quando si esce per una gita domenicale, tanto per dire.

L'idea stessa di portare con se la macchina fotografica, la ricerca di un tema, l'essere sollecitati da un'immagine del reale, il volerla riportare su supporto fisso per poi proporla ad altri è già un larvatissimo, primordiale, progetto.

Qualsiasi lavoro fotografico di un qualche valore nasce sempre da un progetto.
La scelta del tema, elemento fondamentale di partenza, la ricerca del soggetto, la sua interpretazione fotografica, la sua organizzazione strutturale e quindi la sua presentazione finale, se ben ci pensiamo, esprimono comunque un progetto anche se a livello inconscio.

Non è possibile infatti raggiungere un risultato di valore andando a fotografare a casaccio senza un obiettivo preciso (scusate il gioco di parole!).

Che questo progetto sia inconscio o divenga presa di coscienza organizzativa, fino a farne una schematizzazione strutturata, dipende probabilmente dall'indole, dalla cultura e dalla sensibilità di ciascuno di noi.

Che un progetto strutturato porti a risultati qualitativamente migliori è per me ormai assodato. Resta da vedere fino a che punto la "mia" capacità mi condurrà a strutturare e realizzare conseguentemente lo stesso.

Solo un pensiero per continuare a meditare su un tema fondamentale...

Buona luce a tutti

Emanuele

Lo Trovo geniale!!!! ...anzi jenial!
http://fotosiqui.com/?p=6354


Saluti!

Novembre 2013
Appunti dal mio diario.
Viaggio in India


Il tempo passa…

…ed adesso i viaggi sono diventati tre!

India, ultima esperienza!

Compagni di viaggio splendidi, terra meravigliosa e difficilissima!

13 giorni (trasferimenti inclusi) eppure per i primi 5, non ho proprio capito un tubo!!!

Poi pian pianino, inizi a percepire qualcosa, inizi a guardare con gli occhi giusti, metti a poco a poco a fuoco, ciò che sta in superficie… insomma inizi a grattar via un po’ la crosta!

Inizi a percepire… inizi a non rimanere sorpreso, dal loro modo di guidare, dal loro modo di vestire, dal loro modo di non vestire, dal loro modo di porsi, di dirti si, di sorridere, di osservarti, di chiederti l’elemosina, di bere, di mangiare, di trasportare pesanti fardelli sulla testa. Inizi a non doverti forzare a non far caso a tutto quel bombardamento di nuove informazioni a cui non sei abituato. Inizi a non sorprenderti se viaggiano in tre, in quattro o in cinque su una moto, inizi a non restare a bocca aperta se in strade a scorrimento veloce (già, veloce) arrivano carri contromano, con estrema naturalezza, possibilmente schivando anche un paio di mucche! Inizi a capire come fare ad attraversare una strada, ad essere meno evidente e meno occidentale, inizi a mimetizzarti per quanto ti è possibile!

Insomma dopo 5 giorni, inizi a non fare più caso a tutte le botte che hai preso i giorni precedenti.

Ed allora che succede?

Ti concedi finalmente il lusso di aspettare, di non fuggire per vedere di più o per vedere tutto a tutti i costi.

Capisci di esser pronto a penetrare le primissime esperienze che questo paese può regalarti. Inizi a vedere! Ed allora, inizi anche a pensare che puoi finalmente iniziare a scattare qualche fotografia un po’ meno scontata, un po’ meno dettata dallo stato di stupore iniziale… Inizi soprattutto a renderti conto, che questa gente, questi nostri “fratelli” esistono e possono anche voler interagire con noi insegnandoci qualcosa di quel che sono e di quel che sanno. Loro sono a casa loro (per chi la ha) e non hanno difficoltà ad aprire la porta. Sono ospitali, curiosi e disposti a regalarti parte del loro tempo.

Inizia finalmente il viaggio… inizi finalmente ad assaggiare l’India!

Un viaggio questo senza progetto, senza traccia, senza alcuna nozione, per quel che mi riguarda senza neanche conoscere ben bene l’itinerario. Strano, molto strano per le mie abitudini. Anomalo! Di certo non promette nulla di buono dal punto di vista fotografico per chi come me è abituato ad informarsi prima di andare a casa altrui.

Poco a poco, inizio a rendermi conto… pian piano inizio a farmene una ragione!

…il viaggio è appena iniziato, il viaggio continua!

Novembre 2013
Appunti dal mio diario.
Viaggio in India

Il fiume… l’acqua! L’alba a piedi nudi (i loro)... i riti Indù!
La gestualità, il simbolismo i significati!
Colori, tessuti, odori…

Magnifico! Vorrei non fosse mai finita! Che regalo immenso…

Quella splendida alba a Matura, tutti insieme! Bello sapere che anche la scimmia si è salvata, ha superato il contatto con l’alta tensione, grazie al pronto intervento del suo amico Indù…

Nulla può restare indietro, tutto fa il suo corso, nel bene e nel male… ma in questa splendida alba nulla è male, niente è cattivo e le nostre fotografie sono solo una diretta, naturale, ovvia conseguenza. Anima, cuore e cervello perfettamente allineati sotto la perfetta cornice di luce e contenuto…

…il viaggio trova il suo perché, il perché che vorresti condividere immediatamente con i tuoi cari, con i tuoi affetti, con chi è a casa ad aspettarti e con chi è sempre accanto a te, ormai fisicamente ricongiunto all’esistenza che ti circonda! …ed allora finalmente piangi ancora mentre ti ricordi di esistere!

…il viaggio continua!

chiedo scusa... non riesco a caricare le foto!