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“Vox populi, vox dei”?
Sarà, poi, tanto vero? Il populismo non mi sembra, coi tempi che corrono, tanto di moda; in ogni caso, ieri sera, a mio sommesso parere, non si è cercato il miglior criterio (sempre che esista) per giudicare le immagini in concorso.
Ma andiamo alla cronaca.
Martedì dedicato alla giuria del contest voluto per indagare la natura del colore “giallo”.
Un tema alquanto insolito, ma di sicuro intrigante atteso che la risposta dei soci è andata bene e positivo è stato il loro contributo sia in termini tematici (rinvenimento del giallo), sia in termini estetici (espressività, necessità del giallo) sia in termini poetici (adeguamento personale e soggettivo verso un’idea, un carattere di giallo).
Globalmente, la proposta pervenuta si è rivelata alquanto buona avendo i soci individuato percorsi di ricerca immediati ed evidenti (un bel canarino, un cesto di limoni, banane, spezie, molti bambini, qualche gioco, ombrelloni); e anche il risultato fotografico è stato tecnicamente gradevole (solo qualche errore veniale in sede di composizione e nella distribuzione dei pesi visivi e, ancora, qualche modesta caduta di luce). L’argomento, infine, è stato visto da tanti punti di vista e ognuno ha fornito, con una riflessione o con una istantanea, il proprio contributo.
Forse la generale adesione alla comprensione del tema ha provocato i presenti a difendere il “proprio” punto di vista con passione e forza sicché, come abbiamo constatato, si è dovuto ricorrere a una democratica votazione laddove, invece, da più parti si invocava una convergenza su una riflessione più critica, più motivata e “didatticamente” più efficace.
Sono segnali sui quali occorrerà riflettere perché a tanta attesa, genuina e sincera, bisognerà rispondere con altrettanta onestà e spirito di condivisione.
Comunque, la serata è stata piena di allegria (forse troppa?) e, per quanto il sottoscritto non condivida l’esito finale, si sforzerà di capire la simpatia e l’adesione alle immagini vincenti da parte del fin troppo caloroso e caciaroso “parterre” dei soci.
Primo Premio a Giuseppe Martinico
L’immagine vincente raffigura una superficie che, lo capiremo dopo, riflette qualcosa di giallo che rimane non citato e inespresso) Comprendiamo che tale superficie appartiene alla facciata (in vetro?) di un edificio moderno che si staglia con pregevole contrasto sull’azzurro del cielo..
Sul ritmo dei quadrati della facciata riposa, enigmaticamente, l’ombra di un faro e dei pennoni di due bandiere.
La luce è intensa, satura, coinvolgente, catturante; ma l’autore, grazie alla connotazione delle due ombre, vi introduce un elemento di ambiguità espressiva. Peraltro, non ci è dato conoscere l’appartenenza delle due bandiere e, a ben guardare,l’evidenza dell’edificio scompare dentro la sagoma di una piattaforma magari sospesa su una piscina celestiale.
Tanta enigmaticità, e mancanza di punti di riferimento, seppure in presenza di un’apparente chiarezza e semplicità, appare l’elemento di pregio della scelta fotografica del nostro Autore che individua nel giallo il colore del sole, dell’oro, ma anche della contaminazione e dell’ambiguità.
L’Autore ci confiderà, poi, che altro non trattasi che dell’edificio che ospita l’IKEA, che lui ha visto sotto quella luce, giorno dopo giorno, e che a dispetto della sua originale coloritura e progettazione, con semplicità ed efficacia, ha raccolto fotograficamente in una elegante quanto accattivante geometria.
Secondo Premio a Silvana Licciardello
L’immagine è simpatica e, fondamentalmente, intende non rinunciare al suo carattere iconico. Di là del documento o della semplice rubricazione nel genere ritratto, balza con efficacia e risolutezza l’iconografia più diffusa sul pianeta ovvero quella della maternità che tante volte accoppiamo alla religione ed alla vicenda visiva artistica e teatrale.
Stavolta, però, la presenza di un indumento giallo, addosso alla Madre e intorno al Figlio, ci rinvia ad un possibile desiderio di integrazione, di reciproca comprensione, di mutuo interscambio in nome di quella difesa della vita che tutti ci coinvolge.
L’obiettivo raccoglie in una composizione piena e totale i due protagonisti, privilegiando la luminosità del gesto reciproco contagiato dalla simbologia del nostro colore.
Nella semplicità della visione riposa e confida la riflessione della nostra autrice sensibile e partecipe di quanto sta davanti al suo occhio. E questo è un valore non solo fotografico che la giuria probabilmente ha tenuto in maggior conto.
Terzo Premio a Massimo Malgioglio
L’immagine di un’acrobata, donna, che compie il suo virtuoso esercizio circense,sospesa nel vuoto, trattenuta solo da una sottile banda di stoffa gialla, permette al fotografo di ragionare anche in termini formali e, così, comporre un rettangolo visivo ben armonizzato: costruzione compositiva verticale ma simmetrica nei suo elementi a destra come a sinistra. Al centro, con il volto opportunamente, parzialmente, nascosto, sta la protagonista di cui conosciamo soltanto l’agile corpo. A dividere il fotogramma, quasi una lama di luce, quasi il percorso di una fiamma, quella banda gialla con cui vola la nostra acrobata.
Tutto è immerso nel blu della scena ma, nella parte sommitale, più chiara, si intravedono - magari li vedo solo io - come due occhi che guardano compiaciuti.
Il risultato è elegante e dà ragione a quanti intendono il giallo come segnale visivo che connota la scena, l’eleganza, lo squarcio, l’apparizione, la sorpresa.
Azzeccati si rivelano, ai fini della nostra analisi, il punto (altezza) della ripresa e l’attesa della giusta luce, nonché il nascondimento di ogni supporto meccanico necessario all’esercizio, nonché l'ulteriore nascondimento dello sforzo della nostra protagonista.
P.S.:
Passo la mano, e con piacere.
Questa è la mia ultima, come dire, assistenza all’esercitazione “contest”..
Comunque, io ci sarò sempre, a dare il mio contributo, suggerire, confrontare, incontrare idee e persone nel perenne tentativo di rappresentare …….. noi stessi.
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