Arrivederci Franco
Oggi è domenica, e fa anche caldo.
Vorrei mettere, come te, “a’ finestra a vanidduzza e aspittari ca rifrisca”.
Ed invece ho desiderio ardente di mettere un cd dentro il lettore e risentirti, ma non so scegliere.
Lo metterò, allora, a caso, attribuendo ad un misterioso percorso il possibile nuovo segno di presenza.
Tu sai che gran parte di noi, cavalieri e dame dell’immaginario, siamo nel “secondo Imbrunire” e magari, se ci guarderai ancora dentro questa nostra passione, ci scambierai per “dei danzanti, zingari del deserto” ma poi la musica finirà e si farà sera, e sopraggiungerà l’ombra: “e il cuore quando si fa sera muore d’amore, non vuole credere che è meglio stare soli”
No, stare soli è stupido, è ingiusto. Guardare, guardarci è intelligente, è giusto.
Il cd è ormai partito e ascolto il tuo verso, il tuo suono, il tuo segno e cerco anch’io “una luce che illumina i miei pensieri neri”.
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