Son tornato adesso dalla Mostra di cui vi ho parlato: ho salutato, degli acaffini, solo Martena, Eletta e Salvo suo consorte.
In due mesi i ragazzi dell'Accademia, corso di fotografia, guidati da Virgilio Piccari, hanno saputo individuare il "diversamente visibile" della città e hanno appeso alle pareti autentiche emozioni supportate da uno sguardo pulito, onesto, sincero.
Il loro prof. li aveva avvertiti e, con Borges, aveva detto loro di "offrire strade difficili, tramonti disperati, la luna di squallide periferie".
I ragazzi hanno lavorato, individuando visioni e pensieri, riflessioni e rappresentazioni ed alla fine hanno concluso di aver vissuto un'esperienza di consapevolezza civile. La città è creatura dell'uomo e, con Borges, le dicono "ti offro spiegazioni di te stessa, teorie su di te, autentiche e sorprendenti spiegazioni di te".
Una semplice mostra scolastica, una convinta analisi del territorio, che ha permesso di capire, senza retorica e senza svolazzi, che la città può svelarsi a se stessa.
Per quanto mi riguarda ci rifletterò un po'.
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