CONTROLUCE.
Il termine mi fa pensare ad una bella canzone interpretata da Al Bano nel tempo lontano della mia adolescenza ma oggi, parlando di risultati fotografici, faccio riferimento a quell’effetto che vien fuori quando il soggetto è illuminato dal retro.
Tutti noi preferiamo lavorare con la luce alle spalle, per non correre rischi, eppure talvolta non sappiamo resistere e cerchiamo, nella ripresa con il sole di fronte, di ottenere immagini più interessanti e suggestive, Acquisire questa tecnica è ormai patrimonio comune basta stare attenti ad esporre per le aree più luminose e impedire che la luce della sorgente luminosa colpisca l’obbiettivo causando un effetto velo o un alone sul risultato della ripresa. Gli effetti del controluce si possono controllare tramite riprese dall’alto, tramite sfondi disposti in sequenza, tramite apposite combinazioni di diaframma e tempo di esposizione, tramite obbiettivi morbidi (soft-focus) o appositi filtri diffusori anteposti all’obiettivo normale. Consigliato l’uso di un paraluce opportunamente lungo, opaco al suo interno e …. nuovo.
I soggetti più adatti ad essere ripresi in controluce sono le scene ricche nella loro struttura di luci e scintillii, ma anche i paesaggi godono di molta attenzione anche perché il gioco tra il sole e le nuvole è sempre assicurato. Anche il flash entra tra le sorgenti luce che possono essere utilizzate per ottenere una corretta immagine in controluce. L’esposizione rimane il momento più delicato della ripresa che sarà sempre condizionato dal vostro intento di privilegiare questo o quell’altro particolare. Nei ritratti, da sempre, il controluce occupa un posto particolare perché risulta un vero e proprio maquillage col quale sottolineare armonia di curve, qualità della pelle, riflessi dei capelli e, soprattutto. i volumi più topici (fronte, naso, zigomo, labbra, mento).
Ma queste sono confidenze che riserviamo ai nostri corsisti che ben presto ci scavalcheranno con la loro originalità.
A noi tocca confrontarci con la storia della fotografia e trovare nei nostri archivi quelle immagini laddove il controluce è risultato strumentale per la qualità dell’immagine realizzata.
Cercate tra i vostri tramonti, tra le foto apparentemente romantiche e crepuscolari, tra i vostri esercizi sul nudo possibilmente lavorato in interni tra sorgenti di luci artificiali, cercate tra tutte le finestre che avete fotografato dall’interno, frugate tra le navate, i presbiteri, le fughe prospettiche, cercate l’ombra dei ponti, degli alberi, dei grattacieli, degli innamorati,
Ecco, cercate l’ombra, E, con essa, il controluce che vi stava vicino: era nella sagoma, nel profilo luminoso, nella silhouette, nella solarizzazione, nelle linee del vostro volto?
Cercatelo/a. Dimenticatevi per un momento della luce che avete dietro le spalle e privilegiate quella che avete di fronte, o di lato, ma sempre tra il vostro occhio ed il vostro soggetto.
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