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Re:ACAF FOTO INCONTRI 2014 (1 in linea) (1) Visitatore
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Discussione: Re:ACAF FOTO INCONTRI 2014
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Re:ACAF FOTO INCONTRI 2014 10 Anni, 2 Mesi fa Karma: 30  
MARIO CRESCI

Mario Cresci, Chiavari (Genova), 1942

Dalla fine degli anni Sessanta ha sviluppato un complesso corpo di lavoro che varia dal disegno alla grafica, alla fotografia, all’installazione. Il suo lavoro si è sempre rivolto a una continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo usando il mezzo fotografico come pretesto opposto al concetto di veridicità del reale.
Nel 1969, realizza il primo environment fotografico in Europa alla Galleria Il Diaframma di Milano, esponendo un migliaio di cilindri trasparenti contenenti altrettante fotografie, anch’esse trasparenti, intese come simboli del consumismo di allora, nel nome del dualismo tra ricchezza e povertà.
Nel 1974 alcune sue fotografie, insieme a quelle di Luigi Ghirri, sono acquisite nella collezione dal Moma di New York.
Espone in alcune edizioni della Biennale di Venezia: “Muri di carta, fotografia e paesaggio dopo le avanguardie” nel 1993, diretta da Achille Bonito Oliva e alla 55° Biennale del 2013 con le fotografie della storica mostra “Viaggio in Italia” del Museo dell Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo diretto da Roberta Valtorta.
Dagli anni Novanta ad oggi, dopo aver diretto dal 1991 al 2000 l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo e aver organizzato numerosi eventi culturali dedicati ai giovani artisti, riprende il suo lavoro d’autore su problematiche come: lo slittamento di senso, variazioni, coincidenze, analogie e pretesti, in cui l’estetica della fotografia rifiuta la logica dello spettacolo, della ricerca del consenso per restituire un modo di sentire e di vedere il mondo come esperienza da condividere.
Partecipa attivamente al panorama artistico-culturale italiano, collaborando con i suoi articoli, dal 1995 al 2002, al supplemento domenicale del quotidiano Il Sole 24 Ore.
Molte anche le sue pubblicazioni di Grafica e di saggistica sulla Fotografia.
Nel 2004 si è tenuta alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Torino la sua prima mostra antologica, “Le case della Fotografia, 1966-2003” a cura di Piergiovanni Castagnoli.
Dal 2005 in poi intensifica la sua attività artistica distaccandosi ulteriormente dall'idea di una fotografia fine a se stessa, nell’intenzione di rendere più leggibile, attraverso la sperimentazione, il rinnovamento teorico e pratico dell’immagine che attraversa altre discipline e saperi diversi.
Nel 2007, per le Edizioni 24 Ore Motta Cultura pubblica, a cura di Enrico De Pascale, la prima monografia del suo lavoro, nella collana Photo Tools, “Mario Cresci”.
Dal 2010 al 2012 nasce e si realizza il progetto “Forse Fotografia, Attraverso l'Arte; Attraverso la Traccia; Attraverso l'Umano”, a cura di Luigi Ficacci, Antonella Fusco e Marta Ragozzino. E' un percorso d'arte che prende vita come site specific all’interno degli spazi di tre prestigiose istituzioni museali italiane, a Bologna, Roma e Matera. La fotografia diventa oggetto, installazione, percezione e pretesto per immaginare e per leggere dentro le cose.
La sua ricerca prosegue con la personale “Dentro le cose” a Palazzo dei Pio di Carpi, curata da Luca Panaro nel 2011 e agli inizi del 2013, racchiude in una mostra dal titolo “D’après Retablo”, le sensazioni, le letture, gli incontri avuti in Sicilia alla fine dell’estate 2012.
In occasione dell’assegnazione del Premio Friuli Venezia Giulia del 2013 espone a Spilimbergo nella mostra “Mario Cresci, dispiegati” gli storici nastri su pellicola fotografica del ’68 romano.
Nell’arco della sua lunga esperienza artistica partecipa anche a importanti collettive in spazi espositivi prestigiosi in Italia e all’estero. Nel 2010 in “Community”, al MARCA di Catanzaro, a cura di Alberto Fiz e Luca Panaro; nel 2013 a Roma, a Palazzo Borghese, nella mostra “Passaggi”. Nel 2014 in “Anni ’70. Arte a Roma” al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Per la mostra, tutt’ora itinerante in Europa (da settembre 2013 a Mosca, poi a San Pietroburgo fino a Zagabria, Vienna e Bratislava), “Venti per Una - Venti regioni per un’Italia. Venti artisti per una mostra”, a cura di Martina Corgnati nasce il progetto “Rivolti, Charles Baudelaire” in cui appare sempre più sottile la demarcazione tra le due dimensioni del vedere in fotografia e lo spazio fisico e performativo della ricerca artistica contemporanea.
Dal 2004 al 2011 ha tenuto corsi di Teoria e metodo della fotografia allʼAccademia di Brera di Milano e negli anni precedenti al Politecnico di Milano, all'Orientale di Napoli, alla Facoltà di Lettere di Parma, allo IED e alla NABA di Milano. Attualmente svolge docenze e workshops alla Fondazione Fotografia di Modena e all'ISIA di Urbino.
Per diversi anni è stato visiting professor all’Ecole d’Arts Appliqués di Vevey (CH). Mario Cresci 02/2014

 
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mary (Admin)
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Re:ACAF FOTO INCONTRI 2014 10 Anni, 2 Mesi fa Karma: 30  
ecco cosa ci scrive Mario Cresci a presentazione del suo seminario:

- Seminario ACAF - Catania 5 aprile 2014

Mario Cresci. Progetto immagine

o fotografia dalle Avanguardie all'arte Contemporanea: perché fotografi e artisti appartengono alla stessa storia

o fotografia come disciplina aperta: libertà di pensare, di vedere e di costruire l'immagine

o ri-lettura delle proprie immagini: come gestire una “ricerca aperta”

I partecipanti sono invitati a portare un massimo di 2-3 immagini nel loro formato digitale, su cui attuare la ri-lettura

Nella mia ormai lunga esperienza d'autore ho sempre considerato la fotografia come una disciplina aperta a una continua ricerca e di conseguenza come un'area di possibile prelievo di identità e di attribuzione di senso al di là dell'apparente realtà fisica delle cose.
In parallelo ho coltivato il piacere dell'arte e della grafica di comunicazione e in particolare quegli aspetti che nel XX° sec. si incrociano con il pluriverso di saperi scientifici e discipline artistiche del '900. Pur usando con frequenza il mezzo fotografico ho sempre evitato di considerarlo quell'unicum linguistico ed espressivo che identificava, soprattutto nel nostro Paese, l'idea del fotografico di tradizione bressoniana.
La mia profonda curiosità per la storia dell'arte ha avvalorato nel tempo la convinzione che gli artisti e i fotografi appartengano alla stessa storia e che i momenti innovativi della fotografia siano nati dall'incontro con l'arte.
La fotografia è quindi per me espressione finale di un pensiero che nasce nel cuore dell'arte, attraversa il tempo tra memoria e presente e infine acquisisce sensorialità e fisicità attraverso l'azione del fare.

Nell'ambito della mostra “Mario Cresci “(Fotografia Contemporanea Grandi Autori, FIAF 2004) vorrei evidenziare alcune tematiche che, tra 1966 al 1977 circa, traducono in immagini alcuni contenuti della mia premessa teorica.
Sono percorsi ideativi e progettuali sottesi e occultati dal fascino della visione estetica delle immagini: l'antropologia, l'etnografia, la cultura materiale del territorio ma soprattutto il “paesaggio umano” che ho incontrato attraverso le persone e le loro storie; una realtà poco indagata che ci è pervenuta solo attraverso le icone del verismo cinematografico e di una certa fotografia del meridione d'Italia. Un altro gruppo di immagini, del 1978, riguarda l'autoritratto e in questo caso la messa-in-scena di un autoritratto mosso di un “me stesso” all'interno dello spazio di ripresa dove il fotografante ha preso il posto del fotografato. Questa esperienza mi da l'occasione di gettare un ponte con l'oggi per parlare di messa-in-scena della fotografia o di simulazione nella medesima, di vero e falso e non ultimo di occultamento dell'autore all'interno del suo progetto che i soggetti completano con la loro presenza, come per esempio nei “Ritratti reali” del 1972 o in “Opus Gypsicum”, una installazione del 1996.
Le appartenenze di transito, Venezia, Matera, Bergamo, hanno segnato di volta in volta sia il mio lavoro di autore sia la pratica dell'insegnamento rivolta alle nuove generazioni. Dal corpus delle immagini della mostra emerge la complessità dei contenuti e delle tematiche indotte da una storia di vita a cavallo tra nord e sud e viceversa, che è anche la storia della mia vita.

A questo punto vorrei introdurre la mia esperienza più importante e complessa con l'arte storicizzata.
E' tutta nel titolo di una delle ultime mie pubblicazioni “Forse Fotografia”, un lavoro site specific tra Bologna, Roma, Matera. In queste due parole si riassume infatti l'idea di un superamento della fotografia intesa nella sua tradizionale accezione di senso. Nel dubbio espresso nel titolo è tutto il fascino della rottura degli schemi, degli stereotipi di appartenenza. Quindi una serie di ricerche ad hoc dove la visione contemporanea interagisce sia con la memoria storica delle opere sia con lo spazio espositivo.

Il desiderio di una ricerca aperta sollecita infinite “ibridazioni” linguistiche come ad esempio il superamento dello spazio bidimensionale del foglio fotografico per approdare alla tridimensionalità del pezzo unico. Perché è nell'aria un'urgenza di tridimensionalità dell'immagine, nel cinema come nel computer design.
E a questa storia appartiene il mio ultimo lavoro, “Rivolti”, omaggio in 46 immagini agli anni di vita di Charles Baudelaire, attualmente in giro per l'Europa.

Mario Cresci, marzo 2014 - Seminario ACAF - Catania 5 aprile 2014
 
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simone.sapienza (Utente)
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Re:ACAF FOTO INCONTRI 2014 10 Anni, 1 Mese fa Karma: 0  
Per il concorso portfolio, non sarebbe opportuno alzare il limite massimo delle immagini a circa 20/25, come avviene mediamente nei concorsi portfolio nazionali?
 
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Barbera (Admin)
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cosimodiguardo (Utente)
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Re:ACAF FOTO INCONTRI 2014 10 Anni, 1 Mese fa Karma: 1  
non è corretto cambiare in corsa un regolamento... di un concorso... cari saluti
 
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