“la percezione stessa di ciò che è un’opera errata dipende (…) per una parte non trascurabile, dal tempo in cui si situa colui che la riceve come tale”
Pierre Bayard (op. cit.
“l’errore fotografico”)
…e niente di più vero!!!
Per provare questo assunto
Cheroux ci regala un unico magnifico esempio tirando ancora una volta in ballo due grandi protagonisti della fotografia
Henri Lartigue e
Man Ray (restiamo quindi ancora con loro per un po’). Nel 1913 (ancora date)
Lartigue amante delle automobili e delle corse, oltre che della velocità (vuoi o non vuoi il futurismo si sente vibrare anche dalle sue parti), fotografa durante il
Gran Premio dell’Automobile Club de France l’auto
numero 6 di Croquet in un frangente di gara. Tornato nella sua camera oscura, a seguito dello sviluppo,
Lartigue mette da parte il risultato perchè non soddisfacente... in altre parole e per intenderci meglio,
Lartigue scarta la sua fotografia (la cestina).