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Charlotte Cotton
La fotografia come arte contemporanea
Einaudi, € 30.00
Michel Poivert
La fotografia contemporanea
Einaudi, €. 45,00
In casa Einaudi, i libri che riguardano la fotografia non sono mai stati occasione per inseguire le mode o celebrare questo o quell’altro divo. Sono sempre stati dei capisaldi della riflessione (Barthes, Benjamin, Freund, Sontag, Newall) o delle epifanie dello sguardo (Strand, Berengo Gardin, Nadar, etc.).
Nonostante la linea editoriale non sia più quella di una volta, la tradizione si attesta ancora su egregi livelli e le due segnalazioni in epigrafe ne confermano la volontà di documentare e offrire agli studiosi contributi validissimi ed oltremodo interessanti. I due libri che proponiamo alla vostra attenzione, nonostante il titolo possa apparire comune, sono, al più, complementari.
Il primo, infatti, risulta assai utile per chi, con propositi dichiaratamente artistici, lungi dal documento e dalla narrazione reportagistica, utilizza le risorse e le specificità del mezzo fotografico per dare forza espressiva e rappresentativa ad un progetto visivo che si risolve, nonostante i risultati sorprendenti in termini di rivelazione e di nuova conoscenza, sempre e prevalentemente sul piano estetico ed in ogni caso all’interno del dibattito teorico in cui si rifugia l’arte contemporanea. Il portfolio della nostra Licia Castoro, ad esempio, che tanta curiosità, interesse ed apprezzamento ha destato recentemente, ben figurerebbe tra gli esempi di fotografia come arte contemporanea utilizzati e proposti dall’autrice.
Il secondo libro, a mio avviso assai più importante, cerca di provocare l’attenzione su cosa sia oggi la fotografia contemporanea.
Tutti, infatti, parlano di morte della fotografia, della sua prossima scomparsa; ma tutti, non solo, e in numero sempre crescente, continuano a fotografare ma altresì pretendono di recuperare vecchie tecniche da risolvere elettronicamente,, e con esse vecchi linguaggi; fanno, inoltre, collezionismo, e soprattutto rivolgono la propria attenzione al reale nella consapevolezza che il passato glorioso della fotografia, forse, non si ripeterà più, o nella consapevolezza che la fotografia abbia da tempo perduto la sua autorità come documento, o che i suoi utilizzi siano stati e continueranno ad essere perennemente in crisi, e che è utopistico il nostro appello ad un documento certo, sincero.
L’autore affronta le tematiche connesse alla crisi (o alla trasformazione) della fotografia contemporanea con limpidi ragionamenti supportati da validissime e plausibilissime espressioni fotografiche: la fotografia ha messo in scacco ogni teoria dell’immagine, ha aggredito il suo statuto artistico,forse l’ha sempre rifiutato, ha ribaltato il concetto di comunicazione visiva ed è entrata in crisi con tutto questo essendosi posta, lei per prima, in discussione; se questo è vero, ragioniamoci insieme.
Tra gli studiosi italiani (Marra, Valtorta, Calvenzi) molti di questi temi erano stari affrontati ma in questi due testi le tematiche del dibattito sono ampiamente chiarite e, nonostante che la situazione magari si sia complicata, ritengo che le parole per non confonderci le idee siano state trovate e, quindi, con esse, occorre adesso costruire i concetti che ci necessitano per chiarire le differenti “pratiche” della fotografia e le nostre proposte ed applicazioni.
Ricordo sempre che l’Agente Einaudi, sig. Calandra, Via A. di Sangiuliano, 302, angolo Via Santa Maddalena, Catania, a chi si presenta a nome mio ed ACAF, pratica sui libri Einaudi di fotografia (e ce ne sono tantissimi) lo sconto del 15%.
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