Sedici dicembre, presso i locali della Biblioteca Bellini, negli spazi che furono la “silva” di biscariana memoria, i nostri soci Riccardo Lombardo e Silvana Licciardello, presentano ai loro amici, e non solo, il frutto editoriale della loro professione, per il primo, e passione, per la seconda.
Trattasi di due pregevoli prodotti editoriali, “Terra di meraviglie” per Riccardo, e “la mia Asia” per Silvana.,
Sappiamo che iI protagonisti della serata sono, anche, due soci del nostro sodalizio, sempre attivi e propositivi, ricchi di proposte e di iniziative di cui l’associazione va fiera e di cui ogni membro dal sodalizio ACAF è orgoglioso.
A supporto della serata, annotiamo la prestigiosa presenza del dott. Dario Stazzone, docente del ns. Ateneo e rappresentante della beneamata Società Dante Alighieri.
Scorre, tra l’interesse e l’ammirazione dei presenti, l’erudita, oltre che dotta, introduzione del ns. presentatore il quale decisamente punta sull’aspetto ricognitivo, rappresentativo, documentativo delle immagini e, purtroppo, meno su quello fotografico ed autoriale; in tal senso, ci prova la ns. Silvana ma il suo tentativo si risolve una delicata, amichevole confidenza sul significato del “suo” viaggiare come scoperta, riconoscimento, agnizione. L’uditorio (decisamente alquanto vecchiotto) comprende, però, che dietro quelle immagini non ci stanno solo appunti e ricordi di viaggio e, meno che mai, virtuosismi fotografici, ma un onesto, condiviso, partecipato momento esperienziale di libertà interiore.
Più coinvolta, invece, ci appare la presentazione del ns. docente con le immagini di “Mastro Lombardo”. Trattandosi di documentazioni di paesaggio, di arte, di tradizione, di usi, di costumi, di sacro, gli innesti, preziosi e culturalmente sempre pertinenti, del ns. Stazzone hanno fatto risaltare l’abilità dell’amico Riccardo nel trovare aspetti sorprendenti nella visione della nostra Italia la quale, sebbene, vista nei secoli da milioni di occhi e di cervelli, non finisce di destare meraviglia e stupore. Anche qui, è venuta a mancare una sottolineatura all’aspetto squisitamente fotografico: "Mastro" Lombardo, infatti, non ha semplicemente recuperato la grandissima lezione degli Alinari e dei fotografi del Touring ma vi ha aggiunto, da quel gran fotografo che è, quel rigore scientifico, quell’onestà intellettuale necessaria a controllare e definire l’enfasi della facile suggestione e della constatazione del meraviglioso, riconducendo il risultato visivo verso un momento non di mera constatazione ma di autentica contemplazione..
Noi che siamo estimatori di entrambi i fotografi, sappiamo quanto possa essere difficile coniugare viaggio e fotografia; sappiamo che i loro libri non sono album di figurine e nemmeno diari di viaggio che dicono semplicemente “qui sono stato”. Sappiamo che i loro occhi, muovendo dall’adesione al reale, l’hanno trasformato in segno (e quindi in ricerca di senso), e quel segno hanno restituito in comunione e partecipazione. E’ questa l'evidente, preziosa testimonianza dei nostri amici che mi è apparsa non adeguatamente avvertita dai tanti presenti, interessati, a mio modestissimo parere, solo a riconoscere i “posti” e non la loro anima.
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