ACAF Blog
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venerdì 08 ottobre 2010 |
Tutti i giornali nazionali questo mese hanno ricordato gli ottanta anni dell’illustre fotografo. Si potrebbe pensare che sia stato il doveroso omaggio al protagonista assoluto del fotogiornalismo italiano. Riteniamo, però, che ci sia stato in questo augurio, ed in questa ricorrenza, il riconoscimento prezioso e sincero al lavoro dell’ infaticabile testimone del nostro tempo, e in particolare, delle vicende della nostra Italia. Per noi Acaffini, che lo abbiamo avuto ospite attento, curioso ed appassionato, durante le esaltanti giornate di lavoro del MedPhotoFest, il suo compleanno è l’occasione per rammentare quanto ci ha confidato gentilmente in quella circostanza: attenzione al vero, attenzione alla vita, attenzione alle declinazioni del tempo. Ricordiamo come, nella circostanza, abbiamo scambiato con lui i risultati di quelle esperienze che egli ha saputo racchiudere in centinaia di pubblicazioni ed in un archivio di oltre un milione e mezzo di scatti. Come dice lui stesso, tra cento anni qualcuno avrà un’idea più precisa, grazie a queste immagini, di come si viveva in questo pianeta. Noi che partecipiamo con gioia alla ricorrenza,gli ricordiamo che se questo pianeta ci è in parte un po’ più conosciuto, specialmente la nostra Italia, molto lo dobbiamo al mestiere del suo occhio, alla passione dell’onestà del suo vedere, al suo infinito desiderio di rappresentare, nel tempo lungo del libro e del racconto fotografico, la vita accanto a noi. Auguri, caro Gianni, da tutti i fotografi ACAF.
Pippo Pappalardo
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martedì 03 agosto 2010 |
“L’attimo decisivo”, tanto atteso, sopraggiunse alfine. Nella frazione d’un attimo capì che il rullino non era ancora esaurito, che la vita continuava e nella Leica, l’obbediente compagna di sempre, altri fotogrammi attendevano i raccoglierne la magica geometria.
Il vecchio arciere tentò allora, ancora una volta, d’allineare nella stessa direzione la mente, l’occhio ed il cuore.
Tese l’ultimo agguato per rivedere quel pianeta, quei giorni, che aveva insegnato ad amare: si ritrovò, in un tempo divenuto circolare, a Palermo, in Africa, nella sua Francia, a Parigi, lungo l’Europa, l’America ed il mondo.
In un sorriso, nell’attimo d’un sorriso, incontrò Robert, Chim, Roger……. Capì così che sarebbe stata possibile un’ultima evasione, un’ultima ribellione, l’ultima affermazione di libertà.
Lasciò che la memoria si spegnesse confusa sulle vecchie immagini di gioia e di dolore, fatte di drammatiche tenerezze e sdegnose pietà.
Poi, fuggì da queste ossimoriche contraddizioni e tese l’estremo agguato, quello alla vita, dove era certo ormai che il sorpreso sarebbe stato lui, proprio lui.
Quante volte aveva contemplato quello strano disegno, lungo la ghiera delle distanze, sul bordo dell’obiettivo.
Stavolta, beffando la morte, ne scioglieva l’enigma ed apriva la sua finestra sull’infinito. Pippo Pappalardo |
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venerdì 30 luglio 2010 |
Questa guida è tratta dal manuale di Alessandro Brizzi del NikonClub
L’esposizione a destra rappresenta un importante metodo di lavoro nella fotografia digitale, che permette al fotografo di ottenere foto meno rumorose e qualitativamente migliori.
Le motivazioni sono legate al funzionamento dell’elettronica a bordo della fotocamera, che riserva un trattamento non uniforme alla luce in ingresso. In particolare si vedrà come le macchine fotografiche digitali trattino meglio le alte luci e penalizzino le ombre, rendendolepiù rumorose.
La spiegazione necessita di alcuni concetti di elettronica digitale, cheverranno esposti in modo didattico e senza alcuna pretesa scientifica, ma solo con lo scopo di far capire al fotografo come influiscano sulla resa finale dello scatto. L’esposizione a destra risulterà come logica conseguenza proprio del comportamento dell’elettronica di bordo.Cosa significa esporre a destra?Il termine esposizione a destra si riferisce alla tecnica utilizzata infotografia digitale, che spinge il fotografo ad adottare coppie tempo-diaframma, per una fissata sensibilità, che portino a sovresporre leggermente la foto. In particolare quando si dice “a destra” ci si riferisce alla parte dell’istogramma che riguarda le alte luci, che per l’appunto sono nella parte destra del grafico. Lavorando con questa tecnica quindi l’istogramma presenterà sempre delle componenti non nulle nelle alte luci.
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martedì 22 giugno 2010 |
Pensando alla mia esperienza all’Acaf come corsista la prima parola che viene su dal calderone di ricordi e foto è la parola condivisione. La condivisione è stato l’elemento costante e mai scontato di questa esperienza di studio, di passione e di impegno. Ogni lezione è stata un mix di tecnica e di poesia, e questo era quello che cercavo. Precedentemente a questo corso acaf avevo seguito un altro corso, certamente altrettanto valido, pieno di tecnica fatto di numeri di esposizione e diaframma. All’Acaf oltre alla tecnica, ho trovato il verso, la poesia dell’immagine, la visione letteraria e critica della foto. In altre parole ho trovato l’amore che non si spegne e che anzi ad ogni corso pare rinnovarsi nei membri anziani dell’associazione. Nelle foto, da sempre, inseguo il rumore, il non detto, la parola che si so scrivere ma che trovo arduo mettere per immagine. All’Acaf mi sono sentita a casa in questa mia ricerca. Tanti i momenti belli, le uscite all’alba per raggiungere la luce giusta insieme ad altri appassionati come me. Assonnati ma elettrici come bambini. Le corse nel bel mezzo del religioso silenzio del venerdì santo ennese e le quattro chiacchiere con il vecchio pescatore acese per rubare una foto che diventi momento.
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