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ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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pensierosa
Grazie di cuore ad alberto gianfranco Baccelli per questa splendida e lusinghiera recensione che ha fatto sulla foto di Irene sul sito dei nostri amici micromossini, (Girasole è il mio nick):
Il ritratto è un genere fotografico che tutti abbiamo provato. Le prime foto di ognuno di noi sono state dei ritratti: alla mamma, al papà, all'amichetto, al gatto se abbiamo cominciato da piccoli, oppure agli amici e alle fidanzate se abbiamo cominciato più tardi, ma anche alle mogli od ai figli dopo, una volta avanti con gli anni... Insomma, credo che sia il genere fotografico più sfruttato e più frequentato, ma sono anche altrettanto convinto che sia anche un genere che non stancherà mai. Primo, perché è anche un segno di affetto da parte nostra che facciamo la foto, verso il soggetto, ma anche viceversa; infatti non sempre si è disposti a farci fotografare da chiunque (a parte chi lo fa per professione), ma se conosciamo il fotografo e gli vogliamo bene, allora regaliamo delle espressioni che spesso neppure noi sappiamo di avere nel repertorio del nostro linguaggio del corpo. Ecco, per me, la cosa più importante di un ritratto è il feeling che c'è tra l'autore ed il soggetto. Infatti quante volte vediamo dei ritratti ripresi in studio, tecnicamente perfetti, ma che emotivamente non dicono nulla? Di contro, quante volte vediamo ritratti, magari micromossi o con parti leggermente bruciate, ma che sono un tuffo al cuore?
Secondo, perché le espressioni, il tempo che passa, la situazione di luogo, di luce, le ottiche usate ecc... fanno sì che ogni ritratto fatto anche alla stessa persona, non sia mai uguale l'uno all'altro.
Può capitare che rubando un ritratto per strada si riesca a cogliere una espressione eccezionale, ma sono cose dovute più al caso che alla effettiva bravura e comunque appartengono più alla categoria street, piuttosto che al ritratto vero e proprio, come comunemente lo intendiamo.
Da chiarire, comunque, che il ritratto di una persona non è necessariamente un primo piano o addirittura un primissimo piano (solo la testa), ma si intende per ritratto anche la figura intera...
Detto questo, veniamo al piccolo capolavoro di Girasole che oggi prendo in esame.
La prima cosa che salta agli occhi, anche del più distratto osservatore casuale, è l'espressione della bambina, perfettamente colta, a fuoco, nitida sufficientemente da far apprezzare oltre agli occhi tutto il visino, le mani (importantissime per il gesto rappresentato) ed i capelli stupendamente ricci, irrequieti, da bambina superattiva con "l'argento vivo" in corpo. Tutto questo ripreso in ottima luce, adattissima al caso, con lo sfondo giustamente e sapientemente sfuocato, per non disturbare ed anzi per far risaltare la bambina. Importante è la luce negli occhi, abbondante, a rendere vivaci e sognanti quelli che altrimenti sarebbero stati due buchi neri... Un trucco importante da tenere presente in un ritratto, è quello di far sì di riprendere sempre una luce dentro alla pupilla del soggetto, questo rende gli occhi vivi, lucenti ed attraenti.
Il bel BN, poi, rende questo bel ritratto di Girasole molto piacevole ed in particolare molto bilanciato e morbido, adattissimo alla scena ripresa. Fosse stato a colori, magari la maglietta sgargiante od il colore di fondo, avrebbero distratto l'osservatore, così come proposto il tutto è molto armonioso e non si riesce a trovare neppure un difetto, se non quella banda bianca in alto a destra, che sicuramente in post si sarebbe potuta attenuare e che comunque non inficia minimamente la bellezza assoluta di questo ritratto da lode.

Alberto Gianfranco Baccelli
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