Cosimo Di Guardo dirige la serata riservata ai soci, pochi intimi... ma sicuramente molto fortunati.
Tutto si è concluso nel peggiore dei modi, ...ognuno di noi, tornato a casa, avrebbe voluto la propria camera oscura!
Si inizia prendendo in mano una macchina analogica, caricarci dentro un rullino bianco nero, e poi via con le giuste esposizioni delle pose.... esattamente 36 per il 35mm, o 12 per 6x6..., e fin qui tutto bene.
La fase successiva introduce lo sviluppo della pellicola, operazione da eseguire totalmente al buio.
Si prepara tutto il necessario, ogni cosa a suo posto... rompi rullino, forbici, bobina e tank.
Una volta recuperata la pellicola esposta, si avvolge nella bobina e poi via dentro il tank a prova di luce.
Ora si può accendere la luce... ci sono 20° C, nelle brocche graduate troviamo i liquidi per lo sviluppo, stop e poi il fissaggio... attenzione al tempo, i secondi fanno la differenza, e quindi si procede passo dopo passo fino al risciacquo e asciugatura della pellicola ormai sviluppata.
Poi si entra nel vivo, Cosimo trasforma la sede in via Pola, in una grande camera oscura pronta per la stampa. Siamo tutti li, il tavolo già pronto... l'ingranditore e la mitica luce rossa che ci fa vedere nell'oscurità della pellicola.
E poi la Magia... decidiamo cosa realizzare, prepariamo tutto nell'ingranditore che proietterà il negativo sulla carta fotografica, diamo il nostro tempo... solo pochi secondi... stop! Prendiamo il foglio ancora bianco.... lo immergiamo dentro la prima vaschetta di sviluppo... ed ecco che in pochi istanti iniziamo ad intravedere l'immagine, lo scatto, la foto.... direi anche di più.... la nostra opera unica!
Ancora qualche minuto... la nostra stampa attraversa i restanti processi chimici per poi ritrovarsi stesa per essere asciugata ed essere conservata nell'album dei ricordi ACAF.
Impossibile descrivere l'emozione nel rivivere un'azione legata al passato, ma inequivocabilmente legato al DNA dei fotografi ormai “digitalizzati”; impossibile descrivere l'atmosfera di quella luce che concentra in maniera decisa tutta l'attenzione sul momento, lasciando il mondo fuori alla luce; ed è ancora impossibile descrivere il profumo della carta stampata, quella che rimane nel tempo, nella nostra mente, e nei nostri cuori.
Francesco Fichera
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