…"tra formalismo e neorealismo, in una perfetta sintesi, forse un po' anarchica, delle due correnti artistiche dell'epoca". Ricordate?
Poco da aggiungere rispetto a quanto illustrato dai miei valenti predecessori.
Un aspetto mi ha particolarmente colpito, rispetto al meraviglioso "racconto" di Pippo.
Non conoscevo i tratti caratteriali di Enzo Sellerio: stravagante, esuberante, caparbio, orgoglioso… Sconoscevo il suo fare ironico e la sua importante formazione accademica. Ignoravo la sua passione per gli oggetti più strani ed il suo amore per le trattorie. Lo sapevo persona molto colta, di grande cultura appunto; dopodiché lo etichettavo come grande fotografo siciliano e della Sicilia. Ne ho sempre scisso la persona dal fotografo.
Invecee no, non si fa… e questo improvvisamente l'ho realizzato ieri sera grazie a Pippo Pappalardo. Accidenti! ...ma come? Lo sanno tutti che Pascoli era Pascoli per il semplice fatto di essere stato l'uomo prima del poeta, eppure questo semplice, tanto basilare quanto scontato concetto mi è scivolato sempre tra le dita, così, senza farci mai troppo caso.
Dalla lunga e fondamentale premessa relativa all'
uomo Sellerio, Pippo fa poi notare alcune continue citazioni, presenti in modo più o meno nascosto, nell'attività del Sellerio
fotografo.
Ma come mai non ci avevo mai pensato? …eppure è ovvio, esprimiamo ciò che siamo…
Che volete farci ogni tanto ci si perde in un bicchier d'acqua.
Ebbene Sellerio cita
Goya, Morandi, Caravaggio, Guttuso e persino Charlot… come fa a farlo?
Ci riesce perché lui è Sellerio, quell'ironico, colto, borghese, anarchico, orgoglioso, fotografo burlone che guarda tutti dalla "
sua isola" senza fare da "
ponte" a e per nessuno!
Sviluppa la sua "
Idea", la sua "
concezione" di fotografia figlie della sua conoscenza, del suo carattere, del suo essere Sellerio. Idea e conoscenza evolvono poi nel suo "
modus", attraverso il quale consente agli osservatori (forse solo a quelli un po' più attenti) di riconoscere un racconto che non ha da essere necessariamente il suo.
Dai grandi Maestri si impara, non c'è che dire, ed anche ieri sera come spesso accade in casa ACAF, abbiamo assistito ad un'ennesima grande lezione di vita e fotografia. In fondo nel nostro percorso di apprendimento cosa stiamo facendo? Non stiamo forse (e mi auguro che sia effettivamente così) ripercorrendo seppur con le dovute proporzioni, lo stesso processo formativo di Sellerio?
Grazie Sellerio per averci lasciato tutto ciò in eredità, grazie Pippo per averlo sapientemente distribuito a noi comuni fotoamatori…
Saluti a tutti
…e benvenuto all'ottimo Giuseppe!
Alberto