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Re:Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce (1 in linea) (1) Visitatore
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Discussione: Re:Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce
#9676
PipPap (Utente)
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Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce 7 Anni, 6 Mesi fa Karma: 9  
“Light Painting,” ovvero disegnare con la luce. Una definizione che accordiamo alla capacità tecnica di “dipingere” il mondo davanti ai nostri occhi tramite una sorgente luminosa che amministriamo con sufficiente maestria (faretto, spot, lampada tascabile, luce dell’ingranditore). Il sensore del nostro strumento, o la pellicola, opportunamente tarati, o la carta sensibilizzata, riceveranno e tratterranno, poi, sia il riflesso della nostra illuminazione sia il dinamismo dell’operazione.
È una esperienza che abbiamo vissuto già prima dell’invenzione della fotografia ravvisandola, in natura, nel gioco delle ombre, nell’impronte sulle pareti di casa ogni qualvolta rimuoviamo un quadro, nelle eclissi, nelle sagome degli oggetti e, quindi, nelle loro silhouette.
Quindi, una pura e semplice illuminazione; e il successivo “riconoscimento” di quanto abbiamo voluto illuminare e, illuminandolo, portare all’attenzione, disegnandolo nei suoi contorni, esaltandolo nei suoi volumi, ricomporlo nei suoi colori e nelle sue sfumature.
Può soccorrerci qualche ricordo: vi è mai capitato di penetrare dentro una cavità non illuminata? di accendere una sorgente luminosa sotto le coperte? di guardare il volto della vostra compagna al primo chiarore dell’alba come alla luce dello specchietto retrovisore?
Se vi è capitato, allora, potete capire le sensazioni del nostro preistorico antenato nel momento in cui riuscì a diradare le tenebre alla luce, non di un lampo, non della luna, ma di quel fuoco che egli stesso aveva provocato, difeso, alimentato.
Alla luce di quel fuoco (ecco il mito di Prometeo) aveva visto che le cose del giorno erano “uguali e diverse” da quelle della notte: quindi la medesima realtà, se illuminata, offriva altre espressioni, suscitava altre emozioni; si rivelava più ricca. E non ne aveva paura.
Ma se quel fuoco, il nostro antenato, alimentava o attenuava in qualche misura, l’immagine allora diveniva latente, sfuggente, non catturabile, e non c’era alcun tasto “Memorizzazione” a risolvere tutto.
Ed accadeva, pure, qualcosa di grandioso a livello di tecnica della percezione: la diversa informazione, introitata attraverso l’illuminazione, rivelava l’esperienza concettuale proprio dell’immagine ovvero la differenza tra l’esistenza di un oggetto e la sua raffigurazione mimetica. E così per qualche millennio l’immagine svolse un ruolo più importante della parola: ma questa è una storia che studieremo più avanti.
Stasera i nostri tutor ci porteranno dentro la caverna di Ali Babà laddove sono nascosti tesori che non si svelerebbero senza le nostre luci: insieme a loro, li trarremo dal loro mondo e li porremo in altri scrigni per meglio condividerli e “curarli” come dice Franco Battiato.
Godiamoci l’esercitazione, e impadroniamoci del suo significato culturale, ringraziando gli organizzatori per avercela proposta.

Qui, ricordiamo, che le stesse operazioni che andiamo conducendo, le sta realizzando il grandissimo fotografo Nino Migliori (ospite e Premio MedPhoto 2013).
Pensate: ha cominciato con le sculture medievali del Duomo di Modena e con quelle del Battistero di Parma, ed adesso continua con la scultura di donna più bella di sempre, ovvero, a Lucca, Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia. Pretende solo un po’ di buio, e la lampadina la trae dal proprio taschino.
Ma, se vi ricordate, abbiamo visto all’opera anche Mimmo Jodice, sui reperti del Museo Archeologico di Napoli.

E se un giorno, ormai esperti di Light Painting, volessimo rivisitare tutta la scultura dei nostri edifici come delle nostre fontane (mi basterebbe anche una semplice Candelora agatina)? Per rivedere ciò che vogliamo non basterebbe una vita.
Per adesso accontentiamoci del volto dei nostri amici, e delle cose che hanno portato.
 
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Ultima Modifica: 2016/09/27 12:17 Da PipPap.
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#9677
mary (Admin)
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Re:Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce 7 Anni, 6 Mesi fa Karma: 30  
Caro Pippo visto che recentemente mi sono piacevolemente stupita di vederti con macchina fotografica e cavalletto intento a fotografar le stelle, spero che stasera ti vedremo tutti sperimentare e divertiti con la tecnica del light painting.
Uno dei set che abbiamo allestito sarà, secondo me, di tuo particolare gradimento!!!

ti aspettiamo!!! ( cavalletto, e macchina fotografica)
 
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#9678
PipPap (Utente)
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Re:Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce 7 Anni, 6 Mesi fa Karma: 9  
Mi dispiace deludere la tua speranza.
Dell'ultima mia apparizione con strumento in mano é rimasto solo il cavalletto; la macchina è in viaggio con mio figlio (almeno "lei", prende un po' d'aria continentale).
Comunque ci sarò (discretamente, ma ci sarò).
 
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Ultima Modifica: 2016/09/27 16:39 Da PipPap.
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#9679
Francesco Fichera (Utente)
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Re:Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce 7 Anni, 6 Mesi fa Karma: 0  
quella del light painting una tecnica davvero interessante... e che provo stasera per la prima volta.
i miei complimenti vanno a gli organizzatori della serata che hanno saputo allestire i set in maniera davvero eccezionale.

F

 
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#9680
flicandro (Admin)
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Re:Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce 7 Anni, 6 Mesi fa Karma: 0  
Di seguito una breve presentazione che riassume la tecnica del light painting:
Allegato File:
Nome File: Light_Painting_acaf1.pdf
Dimensione File: 572250
 
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#9681
PipPap (Utente)
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Re:Un azzurro Martedi e ci dipingiamo di Luce 7 Anni, 6 Mesi fa Karma: 9  
Venire alla luce

E’ questa l’espressione che adoperiamo quando nasce un cucciolo d’uomo; poi, per chi è credente, spesso, formuliamo altri incontri di Luce.
Ieri sera, dalle tenebre nelle quali avevamo immerso la nostra sala di riunioni abbiamo tirato fuori, con curiosità e benevolenza, alcune immagini che i nostri amici avevano teatralmente confezionato seguendo i colori dell’autunno, del quotidiano alimentarsi, dello still life cromaticamente seducente.

Quale minimo comune denominatore ha collegato un lanterna di carrettiere (ma non c’era quel tizio che cercava l’uomo con la lanterna?) con dei vecchi libri (forse v’era depositata la luce della cultura?), con un apparecchio fotografico (strumento per eccellenza sposato alla luce), con una pipa (la luce della concia bruciata e l’aroma che respiriamo),quattro dischi d'antan e quattro noci che devono stare in un sacco per fare un rumore perché, una sola, non ne fa affatto?

Li ha collegati il desiderio di trattenere l’immagine di una natura morta, e il ricordo che da quella morte un gesto vitale (la luce) l’ha tratti, accostandoli al desiderio artistico che sta dentro di noi.

E così si è fatto, per adesso, del pittorialismo. Più avanti, magari, faremo altro.
Per adesso è sufficiente che abbiamo comparato (ma che presunzione |) la nostra operazione alle ombre di un certo Caravaggio.

Per chi non volesse scomodare tante altezze, basterebbe un tal Gherardo dalle Notti, visibilissimo nel nostro Castello Ursino, ed assolutamente indicato a ribadirci la bontà di quanto i nostri amici ci hanno insegnato.
 
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Ultima Modifica: 2016/09/28 15:57 Da PipPap.
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