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Discussione: del ritratto
#9448
PipPap (Utente)
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graphgraph
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Sesso: Maschio Ubicazione: catania Compleanno: 1952-11-11
del ritratto 8 Anni, 10 Mesi fa Karma: 9  
Sollecitato da una richiesta pervenuta dai nostri corsisti, Pippo Sergi, prossimamente, da par suo, ovvero convivialmente e sapientemente, introdurrà i nostri amici all'esperienza del ritrarre.
Proprio così: esperienza del ritrarre.
Poiché esistenzialmente si tratta di tessere un dialogo con il volto che vogliamo rappresentare.
Stavolta davanti allo strumento fotografico non abbiamo un oggetto (un ob-iectum) ma una persona che appunto come tale (per-sonans) vuole stabilire un'eco di corrispondenza col nostro gesto fotografico.
E' opportuno ricordare che dopo il paesaggio il ritratto è il tema più antico e praticato dalla fotografia?
Oggi è tornato prepotentemente di attualità per l'uso dei selfie e degli strumenti di ripresa collegati con i nostri cellulari. Cerchiamone una ragione.
Agli albori della fotografia la maggiore nitidezza dei risultati e la rinuncia agli artifici pittorici assicurarono al ritratto fotografico un consenso per la sua verosimiglianza ed autenticità sperimentata; inoltre la borghesia, vero motore sociale della fotografia, desiderava mettersi rapidamente in mostra e il nuovo mondo pressava per classificare ognuno ed ogni cosa; adesso non facciamo altro che provare a frenare il tempo accumulando forme effimere di ricordi.
Da queste considerazioni scaturisce che alla base del gesto fotografico c'è spesso il desiderio di conservare la memoria di un viso caro, di possederne le fattezze, i tratti, anche l'anima.
Noi, per adesso, ci accontenteremo di farlo bene che è già molto ed è già tanto.
Pertanto. sceglieremo "dove" ritrarre e giustificheremo col risultato del nostro ritratto le ragioni della nostra scelta.
Poi "ragioneremo" sulla focale più idonea in funzione della posa, dello sfondo, del punto di fuoco, del taglio che vorremmo dare al soggetto del nostro ritratto.
Dopo aver raccolto tutte le raccomandazioni dei nostri tutors (e pensate che siete in gruppo e quindi il ricordare ed apprendere è assolutamente condiviso)
chiediamo alla macchina quel che ci può dare proprio perché da noi preteso in termini espressivi: orizzontale, verticale, aria laterale, sopra il capo, profondità di campo, nitidezza, flou, tono ed atmosfera espositiva, fuoco sugli occhi, attenzione ai capelli, al taglio del volto, inclinazione e direzione dello sguardo, sorriso si, sorriso no, guardami, non guardarmi, fermo, trattieni il fiato.
Poi vi accorgerete che la macchina non può darvi la composizione (e non c'è libretto di istruzioni che tenga!) e conseguentemente invocherete la luce creativa.
Ed allora tormentate pure il buon Pippo che vi aprirà le porte, le antine, le finestre; accenderà le luci, quelle diffuse, quelle direzionali; i flash di schiarita, di riempimento; vi presterà i pannelli e la sua simpatica mole come schermo.
Ma non andate di fretta, usate il cavalletto, guardatevi dentro il monitor con calma, valutate i primi risultati e chiedetevi se soddisfano i vostri desideri.

Con semplicità siate VOI i modelli del Vostro ritratto (senza maschere di nascondimento e con tanta gioia di esibizione sincera).

Ricordatevi che un ritratto deve dirci tanto della persona ritratta: dove siamo, l'età, il sesso, se consente al ritratto, se gioca con l'obiettivo e, se possibile,. se dialoga con noi, se risponde alla nostra ricerca, alla nostra attesa.
Vi accorgerete che la luce è importante, anzi fondamentale, ma altrettanto lo sono le sottolineature che avrete individuato: colori, linee, forme del volto ma anche accessori come una scriminatura, un ciuffo, un piercing, un orecchino si riveleranno i pilastri del vostro ritratto allor quando dapprima erano sembrati insignificanti.
Scopriremo le ragioni del tempo passato davanti allo specchio. E quelle del tempo della nostra immagine.
E se non ci riusciamo oggi, ci riproveremo domani.

I grandi ritrattisti, nella storia della fotografia, sono in numero difettivo: solo i veri professionisti fotografi sono stati dei veri ritrattisti (Nadar,Newman, Avedon).
I più curiosi dei nostri corsisti, in biblioteca ACAF, potranno trovare una mia pubblicazione sul ritratto di qualche anno addietro con meno suggerimenti e qualche riflessione di più: perché ritrarre, sostanzialmente è riflettere.
E tanti auguri di buon lavoro all'ottimo Pippo Sergi.

N.B.: Consiglio, inoltre, vivamente ai corsisti che mi hanno contattato, chiedendomi qualche riflessione e qualche consiglio, di cercare nella rubrica IPSE DIXIT di questo sito il "Ritratto" di E. Canino e "Come una fiaba ..." del sottoscritto; vi troverete anche tante altre cose scritte dai nostri soci opportunamente maturate negli anni passati e qui custodite per voi.
 
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Ultima Modifica: 2015/06/24 12:16 Da PipPap.
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