ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan (1 in linea) (1) Visitatore
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Discussione: Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan
#9113
Gae84 (Utente)
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Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan 9 Anni, 5 Mesi fa Karma: 0  
Salve Cosimo,
La cosa bella dei forum è essere a volte dei misconosciuti ai più.
Il percorso formativo di cui parlo è un percorso di crescita a livello professionale, una masterclass annuale con fotografi di rilevanza internazionale, e, non uno di quei workshop di cui siamo "soliti" dalle nostre parti, di quei weekend toccata e fuga, quasi utili a poco o niente o solo a chi è ancora alle prime armi. Nonostante la giovane età mi sono anche io cimentato con la fotografia "analogica" e l'esperienza della camera oscura.
Ma questo non credo c'entri con il discorso, la mia era una opinione generica sul fatto che spesso nei circoli fotografici si resta "chiusi" all'interno di un cerchio quasi "magico". Io non ho mai vissuto acaf dall'interno a parte a partecipare a qualche vostra interessante iniziativa, e mi fa piacere che la sua esperienza di circolo sia molto positiva, ma mi sono confrontato e vissuto altre realtà di circolo in cui questa positività non la vedo.

Mi permetto, poi si può essere sempre in disaccordo, che il problema del discorso progetto sta anche in una mancanza di formazione.
In questo ultimo anno ho avuto la possibilità di crescere veramente tanto, ovviamente fotograficamente, e di confrontarmi con tanta gente a livello nazionale e internazionale, e posso sicuramente affermare, aggiungendo anche il primo weekend di cui sopra, che abbiamo in Sicilia un grosso gap a livello formativo. Siamo troppo indietro da questo punto di vista, manchiamo di metodo, perché non è tanto la tecnica che si dovrebbe insegnare, per quella ormai ci sono fior fior di manuali, ma ad educare lo sguardo e un metodo di lavoro che porti a risultati soddisfacenti. Il metodo non è una gabbia, tutti i più grandi fotografi lo hanno, se no non sarebbero arrivati dove sono.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole e ritorno al discorso con cui ho chiuso, e lei aperto, riguardo alla scelta di come viverci la fotografia.
L'importante di questa scelta come dicevo e che non si interferisca su determinate questioni che possono riguardare gli uni e non gli altri o viceversa, o si voglia passare da una parte all'altra a convenienza della situazione.
Un abbraccio e alla prossima!
Gaetano Fisicaro
 
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Ultima Modifica: 2014/11/18 11:05 Da Gae84. Motivo: saluti
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Barbera (Admin)
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Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan 9 Anni, 5 Mesi fa Karma: 6  
Ciao Gaetano, il tuo discorso è chiarissimo nella prima parte e probabilmente è vero che dalle tue parti avrai avvertito carenze di eventi formativi e forse anche difficoltà logistiche nel partecipare ad occasioni formative, ma ormai per chi vuole basta prendere un mezzo e spostarsi dove si vuole. Devo dire che a Catania ultimamente le occasioni non sono mancate e ritengo a ragion veduta che nel Meridione, da Roma in giù, siamo un' isola felice da questo punto di vista. La parte che non capisco a pieno del tuo discorso è relativa al finale quando ad un certo punto parli di educazione allo sguardo e fai intendere che ad un punto del percorso ci sia una scelta netta da fare nel prendere due posizioni diverse e addirittura che sia sconveniente o illecito passare da una " fazione" all' altra . A mio avviso trattandosi come dici tu di " educazione " allo sguardo , vero è che puoi decidere con buona volontà di educarti, ma non è detto assolutamente che basti la volontà...ci sono doti e talenti naturali anche nei processi educativi, che di solito sono mooolto lunghi, e anche se prendi questa decisione non è automatico passare questo confine che tu delinei ben definito e preciso, come il varcare la soglia di una porta tra due mondi diversi. Più che varcare si tratta di trasformazione interiore molto lenta, aiutata più o meno da stimoli esterni e conoscenze culturali, ma ripeto il risultato nn è per niente assicurato. Scianna in una sua recente intervista parla di talento, ed è bello il passaggio in cui per esempio dubita sul fatto che un fotografo , seppur grande fotografo, sia capace anche di scrivere delle sue foto, perchè a scrivere ci vuole un talento a se' stante e lo dice lui che riconosce il suo limite dopo 40 anni di giornalismo e dopo aver visto "come funzionavano i cervelli di Sciascia, Bufalino" etc etc. . Credo sia un bell' esempio di bagno d' umiltà.
Ma i passaggi che proprio non comprendo del tuo discorso è in primis questa suddivisione tra chi indossa la maglietta con la scritta "Fotografo evoluto e progettuale" e chi i suoi progetti li realizza da sempre in maniera meno declamata e più spontanea, ma sopratutto vorrei mi chiarissi sul piano pratico quali sono le possibili interferenze negative che un fotoamatore della domenica , come lo definisci tu ", potrebbe avere sul percorso di chi vuole evolversi. Tralasciando per ora il fatto che semmai è vero il contrario , cioè che sono molte di più le ingerenze nel senso opposto, nella tua conclusione vedo molti più recinti, paletti e rigidità di quelli che attribuisci ai circoli fotografici: parli addirittura di convenienza nel passare da un lato all ' altro...ma di cosa stiamo discutendo ? di fazioni politiche? di tifoserie di calcio? o di un atto creativo e libero di espressione del proprio io? questo vorrei che me lo chiarissi. Semmai , e finisco con questa considerazione un po' amara, vedo molto più opportunistico il modo di approcciarsi di molti pseudo -professionisti e pseudo-professori di Fotografia , sempre pronti a dissacrare il mondo dell' amatorialità , ma che poi nei fotoamatori vedono i polletti da spennare per i loro workshop inutili, o i possibili acquirenti dei loro libricini, o spettatori disposti a fare kilometri per vedere mostre da encefalogramma piatto o , colmo dei colmi , "mostre-accozzaglie apparentemente senza struttura"...di stampo fotoamatoriale anni 80: apparentementeeee peròòòò !!!
Per fortuna invece i grandi Maestri , e ne abbiamo conosciuti tanti, molti di loro nati proprio nei circoli fotografici, hanno capito da tempo l' importanza del confronto con i bistrattati fotoamatori della domenica e sono sempre di più le collaborazioni e i gesti di vera amicizia che riscontriamo. Direi quindi che la venale frenesia "educatrice " di alcuni personaggi sia direttamente proporzionale al loro basso livello umano ed artistico, che abbiano trovato un modo per sbarcare il lunario in tempi di crisi. Per fortuna girando gli scaffali delle principali librerie , nel reparto Fotografia , non vedo nessuno di questi missionari innovatori del pensiero che vorrebbero privarci della ricerca del "bello e buono"... le classifiche di vendita ammiccano ancora ai grandi classici, nostri punti di riferimento, nostri fari in questo tempestoso mare...
 
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#9115
Gae84 (Utente)
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Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan 9 Anni, 5 Mesi fa Karma: 0  
Ciao Francesco,
è con molto piacere che rispondo a quanto da te richiesto, perchè mi sarò espresso in maniera forse poco comprensibile.
Il discorso è sul fatto che ormai sono tantissimi i blog fotografici, da un lato i professionisti del settore che se la prendono con i fotoamatori, dall'altro i fotoamatori che se la prendono con i professionisti, tutto qui il mio discorso, nel senso che se sono state fatte delle scelte di percorso diverse (palliativo della domenica/professione) perchè esagerare con questi "dissapori" invece di cercare un confronto o per chi non lo vuole dare tutta questa importanza?
La mia settorializzazzione si riferiva a questo, che ognuno si viva la propria vita, senza troppe "....." mentali! Perchè la fotografia non ha bisogno di questo e di tutte queste parole ma solo di tanta e buona fotografia.
Inoltre non confondiamo il discorso della "formazione" con quanto spiegato prima, sono due cose distinte e separate. A mio avviso la qualità della formazione dalle nostre parti è carente e veramente bassa, con poco confronto soprattutto di respiro nazionale ed internazionale, nonostante ci siano delle realtà che ci stiano provando o altre che già lo fanno da parecchio tempo con ottimi risultati; (inoltre Siracusa-Catania sono solo 40 minuti di macchina, e non i sembra una distanza abissale, e sono stato sempre presente in prima linea ad eventi di alto livello).
Faccio invece un altro confronto trovandomi adesso in un altra grande città del Sud che è Napoli e frequentando sempre più spesso Roma, per motivi formativi come detto prima, dove la qualità degli eventi, e quello fotografico dei giovani (non so se fotoamatori o professionisti) è veramente di un altro livello rispetto a quello respirato giù da noi, per questo contento invece di un evento come il Ragusa Photo Festival che ha alzato il livello del panorama fotografico in Sicilia, portandola all'interesse di molti addetti ai lavori fuori dall'Isola e dove quest'anno il livello dei partecipanti e dei lavori presentati era veramente alto.
Io non indosso nessuna maglietta e non faccio nessuna distinzione di "fazioni", ma nella settorializzazione mi riferivo all'argomento di cui sopra ho spiegato, non mischiamo le cose quando parlavo, per esperienza personale, che trovo un "cerchio chiuso" l'ambiente del circolo fotografico, molto autoreferenziale di chi se la canta se la suona.
Molti grandi fotografi venivano dai Circoli Fotografici non ci sono dubbi, ma si sono poi evoluti in fotografi professionisti e abbandonato quel mondo, dove tornavano per scambiare qualche battuta o per una sana e appagante domenica di confronto, e comunque parliamo di circoli che hanno fatto la storia della fotografia.

Mi trovi d'accordo su questo tuo enunciato:<<vedo molto più opportunistico il modo di approcciarsi di molti pseudo-professionisti e pseudo-professori di Fotografia, sempre pronti a dissacrare il mondo dell' amatorialità, ma che poi nei fotoamatori vedono i polletti da spennare per i loro workshop inutili, o i possibili acquirenti dei loro libricini, o spettatori disposti a fare kilometri per vedere mostre da encefalogramma piatto o, colmo dei colmi, "mostre-accozzaglie apparentemente senza struttura">>, ed infatti sono molti che per tirare a campare, visto che dietro non hanno un escursus formativo di un certo livello, devono trovare come sbancare il lunario a spese di poveri e ingenui "creduloni", e qui ti riporto una frase di un fotografo professionista che mi disse: "Io ho nei fotoamatori la prima fonte di guadagno, sono quelli che comprano più attrezzature fotografiche, si fanno tutti i corsi possibili e immaginibili, come se si insegna a fare belle fotografie, e spendono soldi in manuali e libri tecnici che non hai idea".

Infine chiudo e chiedo a te una spiegazione:
che cosa intendi con <<chi i suoi progetti li realizza da sempre in maniera meno declamata e più spontanea>>.
Perchè ci sono quelli che hanno un progetto in testa e non lo fanno in maniera spontanea?
Spero di essere stato chiaro,
A disposizione,
Saluti,
Gaetano.
 
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Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan 9 Anni, 5 Mesi fa Karma: 2  
Credo che Fia possa trovare tutte le sue risposte ai dubbi che porta con se (di cui accennava poco sopra), andando al Cinema ed immergendosi in una testimonianza di vita di un grandissimo uomo, prima ancora che fotografo come Sebastiao Salgado. "Il sale della Terra" è in visione per pochi giorni al King!
Il film lo consiglio a tutti, anche ad "Old Man" che avvicinandosi da poco alla fotografia (mi pare di capire, ma forse da poco si è avvicinato solo all'Acaf, mentre in autonomia fotografa da già da tempo), probabilmente sarà ancora più colpito da tanta meraviglia, che non può essere concepita soltanto dal solo gesto di uscire con una macchinetta fotografica in tasca.
Si, si certo "però Lui è Salgado!"






Alberto Castro
 
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Ultima Modifica: 2014/11/19 14:09 Da alb.o.
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Caristofane (Utente)
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Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan 9 Anni, 5 Mesi fa Karma: 2  
Cari soci e amici,
vorrei chiarire il mio pensiero per un'ultima e definitiva volta, poi non ci torno più.
Sembra che qualcuno abbia inteso i miei (e non solo miei) interventi come chissà quale sproloquio di saccente professore e le mie battute di spirito, volte solo ad abbassare i toni, come attacchi o offese personali.
Chiariamolo una volta per tutte: non è così!
E se qualcuno l'ha intesa in tal modo, ha inteso male.

Da tempo cerco di interrogarmi sugli orientamenti e sui nuovi percorsi intrapresi della fotografia contemporanea. Su cosa la fotografia oggi è e verso quali orizzonti si indirizza.
Ogni qual volta mi è sembrato di aver raggiunto una maturazione dei miei pensieri o dei miei dubbi non ho esitato a farne partecipi soci e amici, anche per mezzo di questo forum, cercando di fomentare dei dibattiti che fossero chiarificatori per me, prima che per altri.
Quando i quesiti mi tormentavano senza risposta, non ho esitato, allo stesso modo a chiedere aiuto tramite gli stessi canali.
Lungi da me ritenermi depositario della scienza e conoscenza "fotografica", né tanto meno voler salire in cattedra, come qualcuno sembra avere inteso, non è il mio mestiere, né la mia aspirazione, ho altro da fare.
Nell'ambito del solito, normale, scambio di idee, ho ritenuto, seguendo anche i passi e gli incoraggiamenti di altri, sicuramente più bravi di me, di condividere un discorso sul progetto, non come personale vanteria o orgoglioso distinguo snob, ma come stimolo ad una comune crescita fotografica.
D'altronde, e non serve qui ripeterlo, da persone sicuramente più meritevoli di me, recentemente si sono levati richiami in questa direzione.
Poi, ognuno resti pure del proprio parere, nessuno si senta obbligato a qualcosa che non sente o non gli appartiene .
Ciò che sentivo mio dovere condividere e mettere a disposizione di tutti, con tutti i miei limiti, l'ho fatto. Non chiedevo atti di fede.
Come ho già avuto modo di dire: so, perché so di non sapere, cerco stimolo nella maieutica, amo condividere il pensiero.
Di più non vi so dire!

Cari saluti a tutti

Emanuele


"Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi." Albert Einstein


PS: non stupiamoci se qualcuno emigra verso altri "salotti", non è forse stato invitato a farlo da queste stesse pagine?
 
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Ultima Modifica: 2014/11/19 20:11 Da Caristofane.
 
E\' un\'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con la testa e con il cuore.
Henri Cartier-Bresson

Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
Andreas Feininger
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#9154
alb.o (Utente)
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Re:Il progetto secondo Saint Martin du Plan 9 Anni, 4 Mesi fa Karma: 2  
Per completezza ... e per evitare di spezzettare gli argomenti sul forum, mi permetto di segnalare altra discussione attinente al dibattito in corso!
Ritengo sia utile poter disquisire su argomenti interessanti senza dover saltare da un indirizzo ad un altro.

Spero non me ne vorrà nessuno, mi pare che si tratti di naturale prosecuzione del dialogo inserire quanto sotto riportato, anche su questo tavolo!

Saluti

AC

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