Esattamente!!!!
...grazie Emanuele per l'intervento!!!!
E' proprio così! L'errore deve essere anch'esso controllato, filtrato, epurato fino a rendersi proprio modus, se riconosciuto come campo da approfondire ed investigare!
Se ci pensi bene, molte delle nostre recenti foto in India, non sarebbero proprio potute nascere, se non ci fossimo detti più volte di cercare altro, di evitare strutture note e consolidate... Chiaro, abbiamo scattato anche "quelle altre foto", che peraltro riscuotono certamente un maggiore successo, ma sono le stesse che in realtà (a livello personale) ci soddisfano meno. Diventa però facile, cullarsi sugli allori, prendersi i facili complimenti su strutture consolidate e tornare a scattare alla stessa maniera, cullandosi del "tanto so che piacciono"!
Basta cambiare attitudine, sintonizzarsi sulla ricerca del proprio VERO punto di vista (ammesso che lo si abbia) o in modalità ricerca e sperimentazione ed ecco che le cose cambiano, le danze sono diverse, i risultati sono inusuali spesso spiazzanti... d'improvviso si palesa un mo
Ndo nuovo! Da questo atteggiamento, anche il mezzo si adegua e come giustamente fai notare tu, a che servono tutte le macchine più sofisticate, tutti gli ultimi ritrovati tecnologici che mirano ad uniformarsi ed a rendere sempre più facile la vita del fotografo? ...e di quale fotografo stiamo parlando?
Fossi io produttore di macchine fotografiche (mi chiamassi, signor Canon per intenderci) cercherei di mettere sul mercato una macchina che aiuti l'operato dei più, farei un'indagine di mercato e capirei cosa produrre ed a chi indirizzarla... E siccome il signor Canon, si chiama appunto signor Canon, questa indagine l'avrà pur fatta senza aspettare il mio suggerimento. Con questo voglio dire che, se ci lamentiamo ormai sempre più frequentemente di immagini tutte uguali, se denunciamo costantemente un bombardamento d'immagini stereotipate e senza senso, potremmo anche pensare che gli strumenti che abbiamo a disposizione siano in qualche modo coresponsabili di questo atteggiamento... Sbagliare oggi con gli strumenti che abbiamo a disposizione è diventato davvero difficile, ed ammesso che si possa essere ancora tanto "scarsi" da sbaglaire con una "belva reflex" di ultima generazione in mano, poi si sistema tutto in post produzione in un secondo... Ed allora, si Emanule forse anche cambiare strumento o più semplicemente utilizzarlo in altro modo, potrebbe aiutarci a percorrere la strada della sperimentazione con più facilità. Sembra un paradosso ma non lo è! Uscire senza paracadute, senza possibilità di recupero dopo, evita la tentazione di recuperare in seguito, etc.
Il "Fotografo vagabondo" contemporaneo per eccellenza secondo me è Daydo Moryama... Sarà curioso provare a guardare con cosa fotografa e quali tecniche usa... Vi assicuro che sarà una sorpresa per i più (ammesso che esista ancora qualcuno che non lo conosca)… Non è un caso che la foto più rappresentativa dell'intera sua opera è un cane randagio. Avremmo certamente modo di parlare anche di Lui e non solo, durante queste nuove nostre RIFLESSIONI...
Grazie Emanuele, spero che questa nuova "cavalcata" sia più interattiva della precedente, che tante soddisfazioni personali e non solo ci ha dato durante l'estate scorsa, per intanto accolgo il tuo invito…
Buon vagabondaggio
Alberto