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Matriarche di Giuseppe Calabrese - 26/06/2012 (1 in linea) (1) Visitatore
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Discussione: Matriarche di Giuseppe Calabrese - 26/06/2012
#7105
Caristofane (Utente)
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Matriarche di Giuseppe Calabrese - 26/06/2012 11 Anni, 9 Mesi fa Karma: 2  
“Matriarche, l'ultimo libro fotografico di Giuseppe Calabrese edito da Carthago Edizioni, racconta la donna, passando attraverso la luce, per giungere all’anima e all’essenza della stessa, nella consapevolezza di chiudere il volume con dei puntini di sospensione... perchè le pagine del libro rappresentano solo l’essenza del “tutto”. Ogni giorno, del resto, la donna può essere raccontata in modo diverso e imprevedibile dato che la monotonia non appartiene all’universo femminile.

Eleganza, introspezione psicologica, profondità di pensiero, riflessione e costruzione sociale sono gli elementi essenziali che caratterizzano Matriarche.

Donne che lottano quotidianamente con stereotipi e pregiudizi, in eterna contraddizione tra l’essere e l’apparire.

Matriarche, vuole essere quasi una lode mattutina con la quale rendere omaggio alla donna, a ciascuna donna, riconoscendole una parte divina meticolosamente celata nelle camere intime di una corporeità che le permette di stare al mondo.

La donna è a immagine e somiglianza del Dio creatore, l’essere umano più vicino alla divinità, per tre quarti verso l’eternità e, per il quarto restante, ancorato alle cose di questo mondo.

La donna è depositaria dell’eternità terrena, perché attraverso il suo ventre passa la vita intera, morendo, germogliando e venendo di nuovo al mondo in un tempo che va aldilà dei duemila anni, e oltre.

Il libro non è un reportage che racconta di operaie, levatrici, contadine, dive, madonne, figlie, nonne; o meglio, non solo questo. Si avvicina, piuttosto, a un diario di bordo di un improvvisato visitatore di anime che, più che può, si accosta a quella parte divina, fatta di anima distillata, a cui non è sempre facile approdare.

Una sorta di viandante che peregrina di città in città, sfiorandole in fretta e furia cercando di catturarne la parte migliore, quella che porterà con sé e che nel nome proprio conterrà le parti costituenti del tutto.

Fotografie, dunque, come la testimonianza concreta di questo rincorrere anime ed essere lì lì per acchiappare e immaginare, ma solo nella luce e con la luce, l’anima che dorme nel corpo di ogni donna.

Singole fotografie come haiku visivi che svelano le trame sottocutanee dell’essere femminile.”

Ecco con la citazione dell’introduzione alla serata (sospetto fortemente lo zampino di Pippo Pappalardo) potrei aver finito di parlare di una serata. Bella, impegnata, spensierata, meditativa, ultima.

Avviata come sempre da Salvo Canuti e continuata nelle belle parole di Cosimo prima e Pippo poi la serata si è avviata …

Bella perché bella era e perché ancor più bella possiamo definire la location, scelta-offerta, per la sua presentazione: una splendida terrazza sui faraglioni di Acitrezza, una meravigliosa brezza che portava refrigerio ai “calori” della trascorsa giornata, una piacevolissima compagnia di amici riuniti.

Impegnata perché, lode all’impegno del nostro gradito ospite, ci ha offerto prova e testimonianza di come un impegno possa essere infine premiato. La determinazione e la capacità di Giuseppe Calabrese hanno fatto si che quello che per molti fotografi resta per sempre un sogno: la pubblicazione di un libro fotografico, sia divenuto realtà. Qualcuno ha chiesto: come è possibile per un fotografo arrivare a questo risultato? Lui ha risposto, con pacata serenità, sorvolando sull’ovvia necessità di un buon lavoro fotografico per non incensarsi troppo, che occorre volontà, occorre determinazione, occorre trovare un editore che creda nel tuo lavoro, ma occorre che prima di tutto ci creda tu stesso, occorrono finanziamenti o autofinanziamenti, occorre la modestia di non partire da un’opera troppo pretenziosa, ma iniziare con un piccolo formato, occorrono scelte tecnico-stilistiche valide e concrete e… si! Si può riuscire a realizzare questo piccolo sogno dei fotografi.

Spensierata. Tutto invitava a godere la vita, lasciar trascorrere il tempo, svuotare la mente dai cattivi pensieri ed andare avanti così… infatti il tempo è trascorso e la notte si è fatta avanti senza che nemmeno ce ne rendessimo conto.

Meditativa: molti sono stati gli spunti di riflessione sulla fotografia e non solo che Giuseppe, Pippo e Cosimo ci hanno offerto nel corso della serata. Dalle metodiche di stampa al senso del femminile, dal rapporto della donna e del suo universo col mondo al senso della fotografia, dal … colore al bianco e nero, dal modo di elaborare l’immagine … all’elogio della lentezza. L’elogio della lentezza. Su quest’ultimo punto per me tanto importante mi sono arrovellato a lungo .. mi ricordava qualcosa … infine ho trovato: “Elogio della lentezza” o più semplicemente “La lentezza” di Milan Kundera ecco una lettura che vi suggerisco per l’estate!
“Perché è scomparso il piacere della lentezza? Dove mai sono finiti i perdigiorno di un tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle? Sono scomparsi insieme ai sentieri tra i campi, insieme ai prati e alle radure, insieme alla natura? Un proverbio ceco definisce il loro placido ozio con una metafora: essi contemplano le finestre del buon Dio. Chi contempla le finestre del buon Dio non si annoia; è felice. Nel nostro mondo, l’ozio è diventato inattività, che è tutt’altra cosa: chi è inattivo è frustrato, si annoia, è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca.” (La lentezza – M. Kundera).

Ultima, questa è facile la sapete tutti. Ultima serata prima della chiusura estiva. Arrivederci a Settembre!

Buone vacanze … a chi può!

Emanuele.

 
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E\' un\'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con la testa e con il cuore.
Henri Cartier-Bresson

Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
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Matriarche di Giuseppe Calabrese - 26/06/2012
Caristofane 2012/06/27 20:12
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