Mi permetto di linkare un diaporama molto vecchio come omaggio a Cosimo Di Guardo,ed estratto dall'archivio di Angelo Consoli,in particolare dalla rassegna "Ognina Arte 1994" spero di fare cosa gradita,in quest'epoca di immagini ogni tanto qualche fotografia.......
non mi fare commuovere di prima mattina....certo la ripresa dal vivo sullo schermo non renderà mai il giusto onore alla bellezza della trasparenza delle diapositive proiettate su uno schermo di 4 metri... ma sento ancora nelle orecchie la ventola dei proiettori, lo scamottamento iniziale, il buio in sala...e poi l' incanto...quell' immagine che pian piano si forma sullo schermo e inizia lo show. Chi sta dietro i proiettori in quel momento li suda e soffre, controlla livelli di uscita, cambia caricatori e sta attento che il braccetto del proiettore non si inceppi, controlla la messa a fuoco , l' allineamento, che nessuno intralci la visuale, che nessuno tiri un cavo, che la struttura portante non vibri se qualcuno vi si appoggia, si sistema le cassette della prossima proiezione, controllando la velocità del nastro e la presenza di dbx o meno, tiene d' occhio il proiettore ribelle ( su 4 c ' era sempre quello che ogni tanto galoppava per i fatti suoi) , deve rispondere in questi momenti delicatissimi alle domande del curioso di turno che in 20 secondi vuole spiegato come funziona il tutto, deve salutare gli amici che sono venuti alla proiezione, deve dare un cenno al presentatore quando tutto è pronto, insomma , a tutto deve pensare tranne al fatto che hai un cortile, un teatro pieno di centinaia di persone e se succede una fesseria e tutto si blocca, tutto dipende da te e tutti ti puntano gli occhi addosso. Vi ho raccontato in poche righe quello che ho fatto in circa 15 anni di montaggio di audiovisivi analogici, sotto la scuola di Giacomo Adamo , con il quale condivido l' aver sudato tante camicie in queste situazioni. Con l' ACAF abbiamo avuto tante occasioni di proiezioni pubbliche e private, per scaramanzia incrociando le dita posso dirvi, e i soci anziani lo testimonieranno, che con me è sempre tutto filato liscio liscio, mai un rinvio, un guasto, un' interruzione, un errore... al costo però di una tensione, di una concentrazione che raramente mi ha fatto godere a pieno l ' evento. E come quando si supera un esame , il rilassamento arrivava dopo e ti godevi la soddisfazione di aver portato a termine la tua missione. E questa è solo la fase della pubblicazione del lavoro: tralascio per pietà di raccontarvi la fase preparatoria...alla prossima puntata per esempio,parleremo delle ore passate a mettere le diapositive nei telaietti di vetro privi di peletti e impurità. E' una lunga storia...
Grazie Angelo è un vero piacere,penso che sarebbe giusto ogni tanto guardare al passato sopratutto per dare un termine di paragone alle nuove leve....pagherei per una sessione di camera oscura!!!
Che emozione ....grazie ! Il nostro PRESIDENTE HA SCRITTO PAGINE DI FOTOGRAFIA . Quando si proiettava "IN VIA CROCIFERI ..." MUSICA E'" era un crescendo di sensazioni. Un grazie anche a Francesco al quale più di una volta avrò fatto venire i brividi...annunciando un lavoro non seguendo l'ordine della scaletta ma anche in questi casi la sua concentrazione è riuscita a superare l'inconveniente cambiando caricatori e cassetta audio in pochi secondi mentre aspettavo che dal semaforino si accendesse il verde :OK .La tenzione ....Sergio Fichera (altro socio fondatore) non riusciva a reggerla , stava fuori e di tantio in tanto toenava a chiedere TUTTO A POSTO ? e andava via . GRAZIE ... Ducatone per avermi ricordato quei momenti , grazie Angelo spero di rivederti presto.
Mi associo ai ricordi di Barbera, Canuti e di tutti gli altri e mi permetto di aggiungere una nota personale, conosciuta solo da me e da Cosimo.
Son passati più di quindici anni: quella sera eravamo alla Fiera di Messina, nei locali lungo lo Stretto, a parlare di mare e di fotografia. C'era tanta bella gente e c'erano anche i campioni del Gro Sub.
Io stavo in disparte, solitario, a godermi comodamente la serata.
Cosimo, sorridente, mi si accostò e m'invitò a dire quattro parole sulla sua e sulle altre opere in rassegna, giustificandosi perché tutti gli amici erano impegnati dietro le apparecchiature e nessuno poteva svolgere un minimo di presentazione.
Confidai, allora, a Cosimo, con evidente timore, che conoscevo sommariamente le opere programmate, tra cui la sua "Inter fidem et mare".
Lui mi rispose dichiarando di nutrire molta fiducia in quel poco che conoscevo e, conseguentemente, mi esortò a buttarmi serenamente nell'avventura.
"COSIMO, IU MI ITTAI MA ANCORA STAIU NATANNU!!!!!!"
Preferiti: 0
