L'osservazione di Vito giunge da una persona attenta, motivata e disponibile a farsi carico delle istanze del gruppo. Continuo, pertanto, a raccogliere il suo invito e provo a meglio esplicitare il mio pensiero (pensiero, ripeto, e non dogma nč assioma).
Ho portato, finora, esempi visivi di fotografi assai noti nei quali ho voluto vedere un centro costruito non solo soltanto dalle regole geometriche ma anche dalle regole emotive. Colgo, adesso, la circostanza della Mostra delle socie ACAF inaugurata ieri sera al Borghetto per ritornare con qualche esempio evidente di ricerca del "centro".
Iin ordine alfabetico, e non tutte: C. Bousquet mi costringe a leggere il centro della sua immagine ("Oggi carciofi"?) per dipanare le informazioni suggerite dalla sua immagine (via Bella, Salsamenteria Tomba, Copricapo dell'esercente, n. 1); A. Catania collega lo sguardo dell'ignota devota con la semplicitą di un altarino costruito per terra (la linea di collegamento tra una domestica sedia ed il fiorito altare. da senso al centro della composizione); A. Costa mette al centro della sua immagine la carezza--contatto col cagnolino che sta accanto alla protagonista dell'immagine; S. Franceschino va direttamente sul boccone; R. Giuffrida sottolinea il cruciverba tra i paralleli di una scala mobile; una scala mobile sulla quale costruisce, anche, un amoroso e centrale dialogo fotografico; sensazionale, a mio avviso, il raccordo individuato da M. Indelicato nella pubblicitą della Telecom posta tra l'immagine dei due geni e quella dei due anziani sconosciuti; ovvio, della stessa autrice, il centro prospettico realizzato sul bagnante che fugge dall'ombra; di I. La China č inquietante la sedia vuota al centro tra due persone che stanno comunicando; perfetto il centro-volto della bimba di E. La Spina; tecnicamente pregevole l'equilibrio ed il centro focale dei due ritratti di V.Laudani (senza tralasciare la metafora visiva volto-viso-ritratto della sua seconda proposta); alla ricerca di un centro stanno le forze ed i pesi visivi (il ferro della porta) nella geometrica visione di S. Licciardello, che, in successione, raccoglie al centro il felino sguardo di un faro automobilistico; un centro prospettico individua C. Musumeci; un centro-colonna vertebrale (forse) compromessa č l'involontario contributo di G.Pappalardo; bellissimo il centro-mestolo di A, Rocca;efficace nella sua semplicitą il centro-ritratto di A. Santangelo; essenziale e convincente (un momento di pausa) il centro di E. Serra; V. Sorbello replica egregiamente E.Erwitt ed i suoi cani; N. Spampinato sa come animar il centro organizzando i pesi visivi con rapporti geometrici; bella, inoltre, l'ombra sulla serranda nella seconda immagine; corrispondente il gesto con lo sguardo nel centro emotivo raccolto da E, Zanti; ed infine il colombo di F. Zappalą.
Senza ricorrere ai padri eterni, ho provato a individuare, di lą del valore dell'immagini (che si proponevano come omaggio a Vivien Mayer nell'occasione dell' otto marzo) dei possibili centri - baricentri visivi ed emotivi, utili a spiegare il mio modesto pensiero.
Eppure nei vostri autoritratti, care socie, c'era, a mio avviso, molto pił per dire e riflettere. A poi!
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